Se la notizia della lotteria in Inghilterra per vincere un trattamento contro l’infertilità aveva scatento un vespaio di polemiche, attirando su di se l’ira funesta delle associazioni e delle correnti religiose questa che viene dall’Australia sembra una provocazione fatta apposta per farci rimanere di nuovo basite.
Le mamme però sanno che il mondo è grande e che c’è sempre qualche buontempone che non manca di far parlar di se. Quindi come al solito prendiamo la notizia con le pinze, non ci scandalizziamo e cerchiamo di prendere spunto da questa nota di costume per alcune riflessioni.
E’ successo a Camberra, la capitale australiana a 300 km da Sidney. Una mamma ha inserito un annuncio sul celeberrimo sito ecommerce eBay mettendo all’asta i suoi due figli di età inferiore ai 10 anni. C’è addirittura chi ha risposto all’incanto facendo la sua offerta, fino a che l’annuncio è stato oscurato dalla polizia postale.
Il responsabile delle politiche della famiglia dello Stato di Victoria ha dichiarato:
Non mi pare che quello che è avvenuto sia divertente. Non credo sia bello per bambini così piccoli venire a sapere che i genitori vogliono disfarsene come vecchi Cd usati. Sicuramente su di loro questa storia avrà un impatto psicologico negativo.
Per la donna non è stata ancora formulata un ipotesi di reato ma il Dipartimento dei servizi sociali ha fatto sapere che monitorerà la famiglia. Che in altre parole: se la caverà con qualche paternale e qualche colloquio dall’assistente sociale. E forse è giusto così se tutto può essere ridimensionato a uno scherzo di pessimo gusto.
C’era un vecchio detto popolare, una perla proverbiale che diceva: scherza con i fanti ma lascia stare i santi. Se questo vuol dire scerzare con i fanti allora si capisce bene la differenza tra “scherzare con” e “scherzare sui” fanti. Giu le mani dai bambini! soprattutto in un’epoca digitale in cui il mondo pare quasi aver sdoganato chi vuole “carne fresca al macello” da adescare in rete, è importante tornare ad essere consapevoli della sacralità del mondo dell’infanzia.
E’ una questione di rispetto. Noi mamme che spesso ci facciamo goffe paladine di un’innocenza violata siamo comunque i campanelli d’allarme di un mondo che scherza su tutto, che mischia goliardia e volgarità senza nemmeno sapere dove andare parare. Sono finiti i tempi delle barzellette sui Carabinieri.
Via | Adnkronos