Il mal di testa è un disturbo molto comune anche nei bambini e purtroppo le mezze stagioni risultano essere particolarmente critiche. In primavera, tra marzo e giugno, aumenta la frequenza degli attacchi di cefalea e all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù si registra un incremento delle visite del 15% rispetto ai mesi precedenti. Come mai? Le persone, e quindi anche i piccolini, sensibili alle emicranie sono più vulnerabili agli sbalzi termici.
Caldo-freddo nell’arco della stessa giornata, l’alternanza di sole e di pioggia, ma anche modificazioni del ritmo sonno/veglia risultano particolarmente svantaggiosi per chi combatte con questo disturbo. Aggiungiamo poi un altro fenomeno: spesso il mal di testa è legato all’intensificarsi dell’impegno scolastico, tipico delle prove di fine anno. Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro Cefalee del Bambino Gesù, consiglia:
In caso di cefalee ricorrenti la prima cosa da fare è rivolgersi al pediatra di famiglia per provare a capire se il mal di testa è espressione di emicrania (è così nel 60% dei casi), o sintomo di altre malattie come le infezioni delle vie aeree o di patologie cerebrali potenzialmente serie. Il secondo passo è contattare un Centro specializzato.
Quali sono i dati che riguardano questa malattia? È estremamente diffusa, solo in Italia colpisce 10 bambini su 100. Il suo sintomo più conosciuto, la cefalea o mal di testa, tipico anche di altre patologie in età pediatrica ha un’incidenza ancora più alta: ne soffre oltre il 40% dei bambini. La percentuale raddoppia nell’adolescenza, arrivando a colpire fino all’80% dei ragazzi.
Il Centro Cefalee del Bambino Gesù è un punto di riferimento per i genitori: ogni anno vengono eseguite circa 1200 visite ogni anno, 800 delle quali riguardano nuovi pazienti. Tutti i bambini e ragazzi sono seguiti da diversi specialisti, dal neuro-pediatra allo psicologo esperto in cefalee. Solo nel 20% dei casi si rendono necessari ulteriori accertamenti tramite esami strumentali.
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