In Italia ben 10 bambini su 100 vengono colpiti dall‘emicrania. Se per gli adulti si tratta di un malessere spesso insopportabile pensate per i più piccoli. Non solo, il mal di testa, che ne e è uno dei sintomi più diffusi, colpisce il 40 % dei ragazzi, una percentuale piuttosto alta. Tale sintomo, però, potrebbe essere accentuato proprio dall’uso dei farmaci utilizzati per la sua cura, ovvero gli antidolorifici. Questo è quanto segnalato dal centro Cefalee dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Ecco perchè, in presenza di mal di testa ricorrenti, sarebbe bene rivolgersi al medico o meglio al pediatra di famiglia, per constatare se i sintomi in oggetto sia ricollegabili ad una semplice emicrania, cosa che avviene almeno nel 60 % dei casi, oppure sia riconducibile ad infezioni e patologie cerebrali che potrebbero rivelarsi anche più pericolose. Fatto questo sarebbe bene rivolgersi ad un centro specializzato nel quale i bambini vengano seguiti da una equipe composta da diverse figure: a partire dal neuro-pediatra fino allo psicologo esperto in materia, affinchè siano accompagnati con il miglior supporto possibile, nel percorso, fatto di analisi e controlli, che porterà a stabilire da cosa possa essere originato il mal di testa. Secondo le statistiche, dopo questa prima fase, nell’80% di casi si dovrebbe riuscire a stabilirne il motivo. Nei casi restanti si rende necessario il ricorso ad ulteriore accertamenti.
Ciò che è certo è che vi sia attualmente un consumo smodato degli antidolorifici soprattuto tra gli adolescenti. Comportamento questo favorito in parte dalle famiglie, che tendono nella maggior parte dei casi all’autogestione dei farmaci. Inutile sottolineare come l’abuso degli antidolorifici possa comportare una serie di controindicazioni, come ad esempio la cronicizzazione della cefalea, e delle ricadute negative sui ragazzi, basti citare i giorni di scuola persi in seguito ad un mal di testa continuo. Ecco perchè si rende indispensabile, in questi casi, fare affidamento a dei centri specializzati.
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