Tornare a scuola non è sempre facile. Ci sono bambini che avvertono una serie di fastidiosi disturbi fisici, come mal di testa, inappetenza, mal di pancia e insonnia. Vittime del “Mal di scuola” sono 1 milione di bimbi e ragazzi dai 3 ai 18 anni.
Il disturbo può allarmare i genitori ma si risolve in genere in una settimana. E la gran parte dei fastidi si concentra fra gli alunni impegnati nei cambiamenti di ciclo scolastico, cioè 300 mila bimbi che vanno all’asilo, 300 mila in prima elementare, 150 mila in prima media e 100.000 in prima superiore. Le altre 150 mila vittime del mal di scuola sono spalmate negli anni in cui non c’è cambio di ciclo.
Ha raccontato il pediatra di Milano Italo Farnetani. Solo in 250 mila bimbi i disturbi resistono per più di una settimana. Come si cura? Non bisogna ricorrere ai farmaci, ma parlare e cercare di farsi raccontare i disagi e le esperienze nuove. La principale paura è quella della separazione, che può essere da casa o dalla vecchia classe.
Il cambiamento per i bambini, ma anche gli adolescenti, è comunque uno stress. In alcuni casi questo passaggio non crea nessun problema, in altri si possono manifestare veri e propri sintomi clinici. È importante però che i genitori non vivano con senso di colpa la scelta di mandare il bambino all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia. Nei primi 3 anni di vita il bambino non avrebbe bisogno di andare all’asilo e frequentare i coetanei, ma è una giusta esigenza della famiglia affidarlo a una struttura specializzata nelle ore in cui a casa non c’è nessuno per motivi di lavoro.
Nei bimbi più piccoli i sintomi più frequenti sono crisi di pianto, che però si possono associare a vomito, enuresi, diminuzione dell’appetito, disturbi del sonno con difficoltà ad addormentarsi la sera, risvegli durante la notte o precoci al mattino.
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