Era solo un gioco. Questa la giustificazione della mamma che ha mandato la bambina a fare l’elemosina in mezzo la strada, mentre lei beveva con un’amica un caffè al bar, nella nota e chic località ligure di Santa Margherita. La bimba, di soli 3 anni, reggeva con una mano un bicchiere di plastica e con l’altra un cartello scritto dalla sua mamme che riportava il seguente messaggio: mi hanno abbandonata. Fate un’offerta.
Lo scherzo, questa almeno la definizione data dalla donna, non è passato inosservato e ora vigili urbani hanno segnalato alla Procura di Genova la turista milanese per sfruttamento di minore e accattonaggio.
E’ solo un gioco, uno scherzo. L’ho fatto per far divertire la bambina mentre io parlavo con la mia amica. La tenevo d’occhio. Le monetine nel bicchiere? Le ho messe io, mia figlia mica chiedeva l’elemosina per davvero.
Ha dichiarato la madre di 40 anni, molto seccata per l’intervento dei Vigili (riporta il Corriere della Sera). Per fortuna il gioco non si è concluso così e la signora è stata portata in caserma. È stato avvisato anche il tribunale dei minori di Genova che ora dovrà valutare le capacità della mamma di assistere la piccola, di crescerla correttamente. Da scherzo a incubo il passo è breve: non succederà perché la bimbetta era ben vestita e ben pettinata (quindi nessun reale segno di sfruttamento), ma la peggiore delle ipotesi prevede l’affido ai servizi sociali.
Onestamente sarebbe un vero peccato togliere una bimba alla famiglia per una cosa così, soprattutto se di gioco reale si è trattato. C’è però da chiedersi come può una mamma scambiare un dramma, come la povertà, l’accattonaggio, l’immigrazione e la fame per un gioco? Vogliamo davvero crescere dei bambini disadattati, con la pancia piena, che non sanno distinguere il bene dal male, la fortuna (perché la maggior parte di noi è più che fortunato e lo dimentica) dalla sfortuna?
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