Il lupo e il cane è una favola scritta dallo scrittore latino Fedro. In questo racconto, con grande originalità, Fedro inverte i tradizionali ruoli dei due animali, facendo del cane l’emblema del servilismo e del lupo un eroe della libertà. Ecco di seguito per voi il racconto liberamente tratto dal testo originale di Fedro.
C’era una volta un lupo molto magro ed affamato che incontrò casualmente un cane cicciottello. Dopo essersi salutati, il lupo disse al cane: «Come fai ad essere cosi bello grasso? Io, che sono molto più forte di te, sto morendo di fame». «Anche tu -rispose il cane- potresti star bene come me se solo riuscissi a trovare un padrone da servire come faccio io!». «E come?» disse il lupo. «Sorvegliando e proteggendo la sua casa giorno e notte». «Lo farei volentieri- disse il lupo- perchè non ce la faccio più a sopportare pioggia, neve e vento e a vagare senza meta per i boschi. Preferirei avere un tetto sulla testa e tanto cibo caldo senza far niente». «Allora – gli disse il cane- seguimi!».
Mentre camminavano uno vicino all’altro, il lupo vide attorno al collo del cane i segni di una catena. «Cosa hai fatto al collo, amico?» gli chiese. «Niente!» rispose il cane. «Come niente? Dai raccontami, sono curioso!» Il cane, allora, iniziò il suo racconto. «Dato che sono spesso irrequieto, il mio padrone di giorno mi tiene legato per farmi stare tranquillo a riposare cosi che la notte resto sveglio a fare la guardia. Al tramonto, infatti, il padrone mi slega e posso muovermi in libertà. In cambio del mio lavoro, il padrone mi dà pane ed ossa ed i servi mi buttano gli avanzi. In questo modo la mia pancia è sempre piena senza troppi sforzi». Il lupo affascinato ed incuriosito dal racconto del cane, gli domandò: «Ma se tu hai voglia di uscire, puoi farlo?». «No!- rispose il cane- questo non mi è permesso». «Goditi pure tutto il tuo cibo e le tue comodità, amico cane -disse il lupo- io senza la mia libertà non accetterei nemmeno di essere un re!»
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