In base ad una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Jama Pediatrics, sarebbe stato dimostrato come un ruolo importante nello sviluppo del linguaggio lo svolgano i giochi tradizionali. Niente tablet o altri giochi elettronici, dunque, ma i cari vecchi e rassicuranti puzzle, tanto per citarne uno. Saranno contenti i detrattori di smartphone ed altri dispositivi elettronici oramai alla portata dei più piccoli, spesso prematuramente.
Lo studio, promosso dalla dottoressa Anna V. Sosa insieme al suo team, è stato condotto su 26 gruppi di genitori e figli (questi ultimi di età compresa tra i 10 ed i 16 mesi) i quali hanno avuto la possibilità di giocare con tre categorie di giocattoli diversi: la prima ha visto come protagonisti quelli elettronici, la seconda quelli tradizionali e la terza dei libri.
Scopo della ricerca in oggetto? Quello di stabilire quale tra le tre categorie di giochi influisse maggiormente sulla conversazione con mamma e papà. I dati si riferiscono ad una ricerca perdurata per circa 1 anno e mezzo. Probabilmente non stupisce come il risultato abbia decretato come vincitori puzzle e costruzioni, ovvero i cari giochi tradizionali, quelli che hanno accompagnato l’infanzia di intere generazioni di bambini tra le quali anche la nostra.
Non sorprenderà neanche come, avendo a che fare con i giochi elettronici, l’uso del linguaggio da parte non solo dei bambini ma anche dei genitori sarebbe di gran lunga minore rispetto a quello favorito dai giochi tradizionali i quali portano naturalmente ad un’interazione senz’altro maggiore tra mamme/papà e bambini. Ciò comporterebbe una minore vocalizzazione dei bambini i quali, per forza di cose, verrebbero “influenzati” dagli adulti. E per quanto riguarda i libri? A essi sarebbero legate la maggior parte di conversazioni registrate. E’ proprio sfogliandone le pagine che la comunicazione degli adulti e del bambino sarebbero state favorite entrambe. Leggete anche “Sviluppo del linguaggio quando mamma e papà parlano due lingue diverse“.
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