Le scuole italiane sono piene di piccoli bulli. Iniziano all’asilo a picchiare le bambine, che a loro volta molestano altri bambini. Sono sempre esistite sia la violenza sia la cattiveria negli atteggiamenti dei piccoli, ma negli ultimi anni il bullismo è diventato davvero qualcosa in più, quasi un atteggiamento che ovviamente può trasformarsi in una tendenza sociale. Come combattere quest’atteggiamento? Con l’altruismo.
I bambini di una scuola media di Genzano, città nella zona dei Castelli Romani, hanno studiato i principi della prosocialità, per capire come interagire e aiutare gli altri. Al termine di questo percorso formativo, inserito tra una lezione e l’altra, gli alunni si sono mostrati molto meno aggressivi dei piccoli di un’altra scuola media della città. Insomma, meno bullismo, per usare uno slogan diffuso. Proprio da questo esperimento è nato lo studio del Centro interuniversitario per la ricerca sulla genesi e sullo sviluppo delle motivazioni prosociali e antisociali dell’università Sapienza di Roma. La ricerca ha coinvolto circa 130 bambini di 12 anni circa della scuola Garibaldi. Sono stati prima formati gli insegnanti, con incontri, sui problemi legati all’età e sulle condotte prosociali.
Durante invece le lezioni dirette ai ragazzi, i piccoli dovevano imparare a regolare le proprie emozioni, a gestire la rabbia, la paura, ma anche l’entusiasmo e la curiosità. Tutti sentimenti spontanei che però, se non ben controllati, possono davvero portare a violenza, anche involontaria. I laboratori sono stati sia teorici sia pratici e ovviamente hanno sfruttato le materie del piano di studio. Alla fine dell’esperimento le differenze tra le due scuole sono state molto evidenti e le condotte aggressive si sono ridimensionate notevolmente. Per questo motivo gli esperti sostengono che il progetto sia valido ed esportabile in tutte le scuole.
È vero che l’educazione spetta ai genitori. È vero però anche che spesso mamma e papà sono fuori casa per molte ore durante la giornata e che la scuola riveste per questo motivo un ruolo ancor più importante. L’idea che ci siano delle lezioni di questo tipo è valida e sicuramente formativa.
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