C’è una malattia che colpisce 500 bambini ogni anno e che ha un nome che fa paura: è la leucemia, il tumore del sangue più diffuso e temuto.
Eppure, molti bambini malati di leucemia oggi possono guarire, grazie ai progressi della medicina, alla chemioterapia, alla tenacia di medici e genitori e anche grazie ad un farmaco, che è in commercio da più di dieci anni ma che continua a essere molto efficace, soprattutto contro la leucemia linfoblastica acuta e contro la leucemia mieloide.
Questo farmaco si chiama Purinethol, è venduto in scatole da 25 compresse ed è a tutti gli effetti un farmaco salvavita: eppure, questo farmaco da qualche mese a questa parte è diventato irreperibile.
L’agenzia del farmaco Aifa parla genericamente di “farmaco carente”, senza dare informazioni precise sul quando tornerà disponibile, e nel frattempo le famiglie con bambini leucemici sono in ansia: come se non bastasse la loro battaglia quotidiana contro la malattia che ha rubato l’infanzia ai loro bambini, devono affrontare, da soli, il calvario della ricerca del Purinethol, nelle Regioni che ancora ne hanno qualche scorta (come in Veneto) quando non addirittura in Svizzera – dove pare che il Purinethol si trovi, anche se ad un prezzo notevolmente superiore rispetto all’Italia (50 euro contro 15 a confezione).
Il motivo di questa “carenza” è poco chiaro: pare che l’Agenzia del farmaco francese abbia disposto la chiusura dell’azienda che commercializzava il Purinethol (a causa di alcune irregolarità), ma che l’autorizzazione non sia stata ancora ri-assegnata. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio italiano, inoltre, due aziende farmaceutiche (la Glaxo e la Aspen) si starebbero contendendo le ultime scorte disponibili. La paura è anche che tutto questo nasconda un secondo fine, ancora più vergognoso: il tentativo di giocare al rialzo con il prezzo del Purinethol, che in Italia cosa meno rispetto agli altri Paesi europei.
La buona notizia è che l’Aifa ha fatto sapere che verranno autorizzate importazioni controllate del prodotto; in ogni caso, però, il Purinethol non sarà disponibile nelle farmacie, bensì razionato tra Asl e ospedali.
Intanto, le famiglie aspettano, le 25 pastiglie delle scatole che hanno a disposizione vengono consumate al ritmo di una al giorno, e i loro bambini rischiano di non potersi più curare: il tutto, nell’indifferenza generale.
Fonti: Il Fatto Quotidiano, L’Unità, Il Regno di Op
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