Il latte in polvere o latte artificiale è l’alimento utilizzato per il nutrimento dei neonati durante i primi mesi di vita, laddove l’allatamento al seno non sia possibile. Esso rappresenta l’unica alternativa al latte materno. Nonostante la tendenza da parte di medici ed esperti stia nel consigliare sempre e comunque il latte materno, insostituibile per ciò che concerne il corretto sviluppo e la corretta nutrizione del neonato, il ricorso al latte in polvere è inevitabile in tutti quei casi in cui la mamma non abbia latte a sufficienza o si sia in presenza di un’intolleranza del bambino. Ma vediamo nello specifico quali siano i pro e i contro del ricorso al latte in polvere.
Tra i punti a favore del latte in polvere il fatto di riuscire ad organizzare la vita e gli impegni quotidiani con maggiore libertà. Il latte artificiale, infatti, è utile a nutrire il bambino come e quando si voglia. Non richiede operazioni preliminari come il dovere preventivamente tirare il latte o cercare una posizione adeguata lontana da occhi indiscreti, anche quando ci si trovi fuori casa. Ciò nonostante richiede alcune piccole accortezze come il fatto di avere mani ed abiti indossati al momento perfettamente puliti così come il rispetto assoluto delle dosi. Altro beneficio riguarda la mamma, o ancora meglio la sua forma fisica. Allattare richiede energie: ciò a lungo andare può provocare un deperimento della donna, senza contare anche l’effetto sull’estetica del corpo.
Il latte materno è insostituibile per ciò che riguarda il nutrimento del neonato. Ciò in quanto contiene tutti i principi nutritivi di base di cui questo abbia bisogno per il suo corretto sviluppo oltre che le immunoglobuline che ne proteggono l’intestino dall’azione di batteri e virus. Ecco perchè il latte in polvere non potrà mai essere completamente paragonabile a quello della mamma, questo è il principale contro. Non solo, secondo centinaia di ricerche scientifiche aumenterebbe l’incidenza di numerose malattie, tra le quali alcune allergie, il diabete, l’obesità. Resta il fatto dunque che, ove possibile, l’allattamento al seno sia preferibile a quello artificiale.
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