Non manca molto all’arrivo dell’influenza e gli esperti sostengono sia un’annata particolarmente aggressiva. Per proteggere i bambini dall’infezione, gli esperti sostengono che sia importante estendere l’antinfluenzale ai bimbi sotto i sei anni. E non è tutto, propongono anche il vaccino antimeningococco B agli adolescenti.
Sono alcune delle novità previste dal nuovo ‘Calendario vaccinale per la Vita‘ presentato ieri a Roma ed elaborato da Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti), Società Italiana di Pediatria (Sip), Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fmmg).
Giunto alla terza edizione, il documento viene aggiornato ogni due anni sulla base delle nuove conoscenze scientifiche in tema di vaccinazioni e verrà inviato al Ministero della Salute e agli Assessorati regionali, con l’obiettivo di indirizzare i decisori politici nelle scelte. Ha commentato Carlo Signorelli, presidente della Siti:
“Con soddisfazione abbiamo riscontrato il recepimento di molti suggerimenti del calendario 2014 nella bozza del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale e in alcuni calendari regionali. Ci auguriamo che le integrazioni ed estensioni qui proposte trovino spazio per una profilassi sempre più coerente con le evidenze scientifiche”.
Nello specifico, il documento presentato oggi non prevede nuovi tipi di vaccini ma estende le classi di popolazione a cui alcuni sono rivolti. Ad esempio l’antimeningococco B, già raccomandato nel lattante, dovrebbe esser previsto anche negli adolescenti, considerando le ampie possibilità di contagio dovute al loro stile di vita. Gli esperti consigliano inoltre l’estensione dell’antinfluenzale ai bambini sani in età prescolare, così come accade nel Regno Unito, e l’anticipo della vaccinazione antirotavirus alla sesta settimana di vita per avere la massima efficacia contro le forme più gravi di gastroenterite nei lattanti. Non mancano inoltre considerazioni sulle strategie per migliorare le coperture vaccinali. Giampietro Chiamenti, presidente della Fimp ha concluso:
“Esperienze come quella attuata dalla Regione Toscana, che ha affidato al pediatra di famiglia un ruolo attivo nelle vaccinazioni, devono essere laddove possibile essere estese”.