C’è una domanda che ogni mamma dovrebbe evitare di fare ai propri figli, o perlomeno fare in modo che non diventi un vero e proprio assillo. Ovvero, chiedere ai propri figli di continuo quello che vorrebbero fare da grandi. Insomma, non ci vuole certo uno studio scientifico per capire come tutti i bambini tengono tra i propri sogni quello di fare svariati lavori quando diventeranno adulti, ma ci sono dei genitori che tendono a chiederlo un po’ troppo di frequente.
Le mamme non devono essere troppo assillanti
Sono le mamme, in modo particolare, ad essere particolarmente ansiose da questo punto di vista. Stando a quanto è emerso da un gran numero di studi riguardanti l’infanzia, però, questo tipo di domanda potrebbe andare in qualche modo a forzare il processo di realizzazione dell’identità dei bambini. Di conseguenza, ecco che in questi ultimi può crescere pian piano una notevole pressione.
Una domanda che, all’apparenza sembra piuttosto semplice, ma che in realtà potrebbe comportare un gran numero di effetti negativi sullo sviluppo dei più piccoli. In modo particolare, c’è stato uno studio, denominato “The presence of and search for a calling: Connections to career development”, continuare a chiedere ai propri figli quello che hanno intenzione di diventare una volta cresciuti, potrebbe portare a degli effetti negativi nei loro confronti.
Uno studio che è stato svolto nel 2017 e che ha trovato spazio sul Journal of Vocational Behavior, preso come spunto da parte dello scrittore e psicologo Adam Grant, che ne ha parlato al New York Times. Stando al pensiero di Grant, quindi, questa domanda può portare i bambini a essere in qualche modo forzati dal punto di vista lavorativo, in un’età che non è di certo quella giusta. Non tutti i bambini, infatti, possono contare su una vocazione ben definita o anche solo con una semplice predisposizione.
Nel caso in cui, infatti, il bambino non dovesse avere le idee chiare, oppure non dovesse avere neanche un’ispirazione, il bambino comincerà a rispondere a quella domanda in maniera forzata e tutto questo porterà a crescere sentimenti come frustrazione e indecisione. Quindi, i genitori dovranno porre la domanda, ma evitare di essere assillanti, in maniera tale che il bambino possa rispondervi in maniera del tutto naturale, magari facendo leva anche sulla propria fantasia. E non bisogna preoccuparsi se le professioni che hanno in mente di rivestire nel futuro siano del tutto impossibili da realizzare oppure molto difficili, visto che anche questa è una componente del processo di crescita.