Spesso e volentieri abbiamo sentito parlare di istinto materno, come di una percezione che difficilmente può sbagliarsi. Anche nel momento in cui le mamme vengono criticate per via del fatto che possono apparire come delle visionarie, la cosa migliore da fare è quello di fidarsi del loro istinto. Nella maggior parte dei casi, infatti, sono poi i fatti a dare ragione alle stesse mamme.
Istinto materno, cos’è e cosa hanno scoperto gli scienziati
Una mamma ha questa capacità innata di comprendere in men che non si dica quando un qualsiasi tipo di disturbo o di malanno sta per arrivare e può mettere a rischio la salute del figlio. Anche quando intorno a sé ha solo persone che sostengono come stia benissimo. E, poi, nella maggior parte dei casi, la ragione va alla mamma, e sarà proprio compito suo dover accudire e curare il figlio nelle nottate passate in bianco tra febbre, tosse e raffreddore.
Una mamma ha la capacità di sfruttare quel sesto senso anche per comprendere quando c’è qualcosa che non va bene e che rende triste il figlio, anche se quest’ultimo cerca di coprire il tutto con un sorriso. È sufficiente uno sguardo per capire e gli occhi non mentono mai per una madre. La capacità di comprendere in poco tempo anche le situazioni a rischio ne fanno spesso una figura lungimirante: è difficile probabilmente farsi dare ascolto, però poi spesso e volentieri si finisce con il sottolineare come e quanto si avesse ragione. Importante anche un altro aspetto: una mamma, tante volte, comprende quando è arrivato il momento di cominciare a preoccuparsi seriamente o meno.
L’istinto materno è frutto anche di un gran numero di ricerche scientifiche: alcuni studi che si sono concentrati sui topi pare proprio abbiano permesso di individuare, in tali animali ovviamente, il gene che va ad azzerare l’istinto materno e pare che si chiami Er alpha, e la sua attivazione avviene all’interno dell’area preottica mediale nel cervello. E un gruppo di ricercatori che fanno capo all’università di Rockfeller sono stati in grado di mettere in evidenza come, andando ad apportare modifiche a tale gene, si può cambiare di conseguenza anche il comportamento che una madre mette in atto rispetto ai propri figli.
Quindi, l’istinto materno è presente all’interno del codice genetico, ma ha la necessità di ricevere adeguata attivazione in base al pensiero di alcun ricercatori, secondo i quali nelle donne si attiva nel corso della gravidanza e, in modo particolare, durante la fase del parto.