All’interno delle pagine di Tutto Mamma abbiamo già trattato il tema dell’iperattività nei bambini, oggi vogliamo riparlarne alla luce di uno studio secondo il quale le sostanze chimiche contenute in frutta e verdura provocherebbero problemi di iperattività e deficit dell’attenzione.
Uno studio condotto da ricercatori canadesi e americani ha analizzato la presenza nell’organismo di organo fosfati, presenti in insetticidi ed erbicidi, su un campione di 1.139 bambini di età compresa tra gli 8 e i 15 anni; dai risultati è emerso che i bambini che presentavano i più alti livelli di organo fosfati nell’organismo avevano quasi il doppio delle possibilità di sviluppare la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Questi risultati sono particolarmente allarmanti, soprattutto per i casi diagnosticati di iperattività nei bambini sono in aumento e di solito vengono curati con gli psicofarmaci.
Alla luce dei risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Perdiatrics, i ricercatori hanno dichiarato:
Il presente studio aggiunge alle prove accumulate il collegamento che elevati livelli di esposizione ai pesticidi hanno effetti avversi sullo sviluppo.
Purtroppo, solo in Europa ogni anno vengono diffusi milioni di chili di pesticidi ed è logico che vadano a finire anche sul cibo che mangiamo noi e i nostri bambini; non a caso gli scienziati hanno evidenziato come la dieta influisca nel’esposizione ai pesticidi anche per bambini e neonati. Ecco alcune percentuali di pesticidi rilevati dalla National Academy of Sciences in alcuni degli ortaggi comunemente in vendita; secondo i loro test:
il 28% dei mirtilli congelati, il 20% del sedano e il 25% delle fragole conteneva tracce di un organofosfato, noto come malathion; inoltre altri tipi di pesticidi sono stati trovati nel 27% dei fagiolini, 17% delle pesche e l’8% dei broccoli.
La preoccupazione per i risultati della ricerca della National Academy of Sciences arriva anche dagli esperti italiani, come ad esempio il Dott. Paolo Roberti di Sarsina, Dirigente di Psichiatria all’Asl di Bologna, che spiega:
Siamo sempre stati dell’opinione, e i fatti ora ci stanno dando ragione, che principalmente nell’ADHD ma anche in altre patologie come l’autismo, sono coinvolti fenomeni di intossicazione ed avvelenamento: soggetti che sono costituzionalmente più fragili, risultano sovraesposti a questi fattori, stesso dicasi per tutta una serie di coloranti artificiali che troviamo nelle più comuni caramelle e merendine.
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