Inps, sospesi i voucher baby sitting

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Il Governo ha deciso di abolire i voucher a partire dal 1 gennaio 2018 per evitare di essere travolti dal referendum del 28 maggio proposto dalla Cgil.

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In questo periodo transitorio valgono però le stesse regole in atto fino a questo momento e solo per coloro che abbiano giù acquistato i voucher prima del 17 marzo 2017, data in cui è arrivato il decreto che li ha aboliti. E intanto cominciano a farsi sentire anche i primi effetti in merito all’abolizione dei voucher. Salta infatti il voucher baby sitting. 

Dal 22 marzo NON è più possibile richiedere i Voucher Baby Sitting per le lavoratrici dipendenti pubbliche e private ed autonome.

Ciò in seguito all’abolizione dei voucher stessi determinata dal Decreto Legge 25 del 17 marzo 2017. È ancora possibile, in presenza di fondi, richiedere il beneficio nella modalità di contributo asilo nido. 

Scrive l’Inps, ente erogatore di voucher, sui suoi profili social.

Da questo momento in poi quindi le domande saranno respinte mentre l’Inps deve ancora pronunciarsi su coloro che hanno già effettuato la richiesta o inoltrato domanda prima della data del 22 marzo.

VOUCHER BABY SITTING, CHE COS’È

Il contributo per l’acquisto di voucher baby sitting era disponibili, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale per far fronte alle spese dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, per un massimo di sei mesi e destinato alle dipendenti pubbliche ed esteso alle lavoratrici autonome. Restano in attesa di notizie sul presunto Bonus Mamma 800 euro tutte le neomamma che aspettavano l’assegno fin da gennaio. Fino a questo momento non è stato nemmeno possibile presentare la domanda, ma l’Inps sostiene che si tratterà di un contributo una tantum che avrà valore retroattivo.

photo credits | thinkstock

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