Finalmente i nove mesi di attesa sono giunti al termine: che sia finito il tempo, o che si siano rotte le acque o le membrane, è arrivato il momento di prepararsi al travaglio. Una volta arrivate in ospedale, l’ostetrica eseguirà le mansioni burocratiche e compilerà i fogli di accettazione ed effettuerà una visita generica.
Le domande che vi verranno poste sono quelle sullo stato fisico, sulla frequenza delle contrazioni e sulla rottura delle membrane, dopodiché vi verrà ascoltato il battito cardiaco fetale, misurata la temperatura corporea e la pressione, e verrà stabilito il grado di dilatazione. Se l’ostetrica valuterà un travaglio in stato avanzato verrete trasferite nella cosiddetta sala travaglio.
Nella sala travaglio vi verrà monitorato il battito cardiaco del piccolo e il livello delle contrazioni, anche per valutare come il bambino reagisce ad esse. In certi ospedali è possibile richiedere di assumere le posizioni che fanno sentire meno il dolore delle contrazioni, in altri sarà l’ostetrica stessa a darvi dei consigli su come affrontare al meglio questa esperienza.
Se volete che il vostro partner vi stia accanto in sala travaglio, dovrete chiedere prima di essere ricoverate se è possibile, in quanto non tutti gli ospedali accettano la presenza del compagno della partoriente, soprattutto se nella sala ci sono più donne. La respirazione è fondamentale per sopportare il dolore, quindi cercate di concentrarvi su di essa, facendovi consigliare dall’ostetrica, e vedrete che scoprirete in voi tanta forza ad ogni contrazione superata.
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