Virus H1N1, influenza A, Suina. Tanti nomi e un unico comune denominatore: pandemia. Ormai molte città del nostro paese sono ufficialmente entrate, a dispetto delle previsioni che la volevano a dicembre, nella fase di picco di diffusione. E la fascia di popolazione maggiormente colpita è quella dei bambini, soprattutto sopra i 5 anni, gli asili sono svuotati, i medici di base non sanno come fronteggiare un afflusso massiccio e soprattutto l’industria delle notizie sta cavalcando l’onda di panico a volte proponendo a volte sconsigliando il vaccino contro l’influenza A.
Ma cosa sta veramente accadendo? Perché c’è così poca chiarezza e le comunicazioni che arrivano dal Ministero della Salute circa la necessità di vaccinare i bambini contro l’influenza A sono diametralmente opposte alle indicazioni dei pediatri di base e dei medici in generale che invece la sconsigliano?
Partiamo da questa domanda per chiarire un punto fondamentale, il viceministro della salute Ferruccio Fazio ha più volte sottolineato il fatto che il virus H1N1 ha le caratteristiche di una banale influenza stagionale ed il suo tasso di mortalità è anche inferiore rispetto a quello di un virus non pandemico, anche tra i bambini. Un discorso a parte meritano i piccoli con patologie pregresse gravi che devono essere vaccinati perchè il rapporto costi/benefici indica assolutamente di somministrare il Focetria.
Dunque se l’influenza è blanda, molto contagiosa ma poco pericolosa perché questo allarmismo? Perché i telegiornali, la carta stampata e le radio continuano a fare il bollettino dei morti creando un panico inutile? Intanto perché i media fanno il loro mestiere e in questo momento la corsa ad arrivare prima alla notizia e a scrivere il titolo più sensazionale li paga in termini di vendite e di visibilità. E poi il vaccino è tanto sponsorizzato sia per ovvie ragioni economiche sia perché il motivo principale per il quale si vuole vaccinare riguarda la volontà di non vedere il paese paralizzato dal Virus A e il tentativo di eradicare totalmente il ceppo virale.
Considerando che i nostri figli sono i principali veicoli di questa influenza poiché non hanno alcuna memoria anticorpale verso la cosiddetta Suina (l’influenza già si era presentata nel 77 per questo i più colpiti sono gli under 30) ecco l’affanno a consigliare questo vaccino. Ora non resta che chiedersi se questo non abbia controindicazioni e se possa essere nocivo per i bambini. I portavoce della Novartis, l’azienda produttrice del Focetria rassicurano sugli effetti collaterali e parlano di normali reazioni avverse come un pò di febbre o dolore nel punto di inserzione dell’ago, il Ministero ha un atteggiamento rassicurante mentre i pediatri di base sono molto scettici e loro stessi raramente si sono fatti vaccinare. Senza considerare che tra gli operatori sanitari si discute sul fatto che la sperimentazione completa del prodotto avverrà nel mese di marzo, praticamente, a sentir loro, i risultati sono stati diffusi in corso d’opera.
Un’ultima considerazione, forse la più importante, la somministrazione del vaccino per i bambini sani partirà a fine dicembre, quando il virus A probabilmente avrà gia colpito sulla maggior parte dei nostri figlio. Allora qual’è il senso di esporli al vaccino?
Questo articolo è il frutto di una serie di miei riflessioni fatte ascoltando telegiornali, leggendo giornali, navigando in rete e parlando con diversi pediatri sia di base che privati, ma soprattuttoil pensiero di una madre di due figli. Tu cosa ne pensi e soprattutto vaccinerai tuo figlio contro l’influenza A? Rispondi al nostro sondaggio, lascia un commento, ci faremo un’idea insieme di quale sarà l’andamento dell’opinione pubblica.
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3 commenti su “Influenza A, il vaccino e i bambini: il punto della situazione”