L’infezione delle vie urinarie nei bambini rappresenta uno dei disturbi più diffusi, dopo i problemi alle vie aeree, in età infantile. Essa non è di per se grave, ma se non curata può dare vita a conseguenze spiacevoli e perfino serie. Si tratta di una malattia piuttosto comune che colpisce, in età neonatale, più frequentemente i maschietti, mentre dai 3 ed i 6 le femminucce, ciò a causa della loro conformazione fisica. L’infezione può essere di due tipi a seconda del tratto dell’apparato urinario che ne venga colpito. A seconda della tipologia l’infezione va curata in maniera differente. Resta il fatto che vada curata nel minor tempo possibile onde evitare che la situazione peggiori coinvolgendo, nei casi più gravi, anche i reni.
L’infezione alle vie urinarie colpisce all’incirca l’8% dei bambini, ma non sempre è facilmente diagnosticabile. Può accadere, infatti, che i sintomi vengano confusi o attribuiti ad altro disturbo essendo piuttosto generici. Essi si riconducono generalmente a febbre, mancanza di appetito, nausea e vomito. Per rendere più agevole la diagnosi di tale infezione la Federazione italiana medici pediatri ha lanciato il progetto «Mamma sto male, hai controllato la mia pipì?»
Alla base di tale iniziativa quella di porre l’attenzione su una diagnosi tempestiva basata sul riconoscimento di 5 sintomi da non sottovalutare, ovvero, come anticipato sopra, febbre, inappetenza e vomito oltre che irrequietezza e cattivo odore della pipì. Nei bimbi più grandi i sintomi sono più riconoscibili, essendo legati a dolori minzionali (dolore o bruciore mentre si fa pipì, perdita involontaria di urina). La causa principale della comparsa di tale infezione è legata alla presenza dei batteri, in altri casi è dovuta a virus e funghi.
Si ricorda quindi come una diagnosi precoce sia fondamentale. Nonostante le infezioni alle vie urinarie siano facilmente curabili, se trascurate possono dare vita a delle complicazioni che potrebbero rivelarsi anche da adulti.
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