Farà il dottore, il pilota o la ballerina? Diventerà un dirigente o vivrà della sua arte? È bello poter fantasticare sul futuro dei nostri bambini ed è anche abbastanza umano inorgoglirsi sentendosi la “mamma di….”. Per avere una visione un po’ più realistica della situazione c’è un test che può verificare l’intelligenza del nostro cucciolo. Non è bello misurare il quoziente intellettivo, ma molto utile.
Lo strumento è il classico Apgar che di solito si utilizza per verificare i parametri relativi alla salute e ora, grazie a uno studio degli scienziati dell’Ospedale Centrale di Helsingborg, in Svezia, può dare qualche dettaglio in più. Bisogna però chiarire un po’ meglio il funzionamento, perché quello che tiene in considerazione il test per valutare l’intelligenza non sono le reali potenzialità, ma il percorso svolto dalla mamma fino al parto.
Fuma o usa droghe? Ha avuto delle infezioni o il bambino è nato pretermine? Beve senza moderazione o prende psicofarmaci? Ecco sono tutti indicatori importanti, perché sono comportamenti dannosi che influenzano le attività cerebrali del piccolino. Ovviamente per arrivare a queste deduzioni c’è stato uno studio che ha coinvolto tantissimi adolescenti (quasi 900 mila).
Come funziona il test Apgar? Normalmente si eseguono dei controlli sul neonato subito dopo il parto per valutare la salute del bambino, le funzioni primarie e ovviamente la vitalità. Ci sono cinque parametri e ogni parametro viene valutato da zero a due. Il punteggio 7 è la soglia minima per definire una buona salute. Quello che hanno scoperto i medici nel nuovo studio è che i piccoli con meno di 7 possono essere meno intelligenti.
Non è un dato scientifico, come non è certo. È solo un’indicazione e forse questo studio più che incuriosirci per il reale funzionamento dovrebbe farci pensare. Il comportamento delle mamme durante la gravidanza, ma anche prima del concepimento e subito dopo il parto, può influenzare la salute del bambino per il resto della loro vita.
[Fonte: LaStampa]