Fumare è un vizio che va debellato. Se poi si è in dolce attesa, dovrebbe essere assolutamente inconcepibile. Ormai lo sanno tutti che fa male, che espone al cancro la mamma e il bambino. Pensate che solo nel Regno Unito, ogni anno circa 5.000 feti e neonati muoiono da madri fumatrici durante la gravidanza. Gli interventi per far eliminare le sigarette, almeno nei nove mesi fatidici, non si sono mostrati finora particolarmente efficaci. Qual è quindi la nuova proposta? Un incentivo economico.
C’è già stato un test, che sembra aver avuto risultati positivi, almeno durante la gestazione. Inoltre, dopo un anno, il 15 per cento delle donne stimolate a smettere con gli incentivi economici non avevano ripreso a fumare. Solo il 23 per cento ha lasciato lo studio durante la gravidanza, rinunciando agli incentivi e riprendendo a fumare. A quanto è ammontato questo incentivo? un gruzzoletto in buoni spesa di oltre 500 euro. Le donne che hanno partecipato ai test, hanno seguito comunque un percorso con un consulente psicologo, terapia sostitutiva con nicotina per 10 settimane, quattro follow-up telefonici di supporto.
E se questa scelta politica può sembrare assurda (almeno a me lo è sembrata), vi annuncio che c’è stato un ritorno economico. Avere una mamma e un bambino in salute vuol dire alleggerire il servizio sanitario. I ricercatori parlano di 64.000.000 di sterline (circa 85 milioni e mezzo di euro) per i problemi di salute delle madri, fino a 23.500.000 di sterline (circa 31 milioni e mezzo di euro) per i neonati. Ora che queste siano cifre realistiche non ne ho idea, quello che è sicuro che premiare una persona perché smetta con un vizio pericoloso ha veramente dell’assurdo. È ovvio che se questo assurdo può dare risultati positivi, ben venga. Da madri, anche da future mamme, dovremmo capire qual è l’atteggiamento più giusto nei confronti del nostro bimbo.
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