Come ben sappiamo la gravidanza porta con se una serie di cambiamenti, a partire da quelli fisici. Accade così che il bacino, costituito da un insieme di ossa che vanno a formare il “canale osseo del parto”, durante la dolce attesa si spostino a causa di una sostanza, la relaxina, prodotta dalla placenta la quale riesce a fare rilassare le articolazioni. Tale movimento può dare vita a dolore in alcune donne. Esso si manifesta dietro il monte di venere, ed in alcune particolari occasioni, come ad esempio dopo essersi alzate in piedi di scatto.
Può accadere, comunque, che i sintomi del dolore pelvico inizino a manifestarsi all’inizio del secondo trimestre di gravidanza ed in particolar modo nel tardo pomeriggio, dopo una lunga faticosa giornata. Non tutte ne soffrono, e c’è da ricordare come si manifesti in maniera differente da donna a donna. Il dolore si differenzia anche per ciò che ne concerne l’intensità ed è dovuto allo squilibrio che viene a crersi tra le ossa pelviche. E’ paragonabile ai malasseri che si percepiscono il giorno prima dell’arrivo del ciclo mestruale, ma può estendersi anche ai glutei, alla parte bassa della schiena, ed alle cosce.
A fine gravidanza il dolore pelvico si può aggravare per via della posizione assunta dal bambino, che può insistere sulla zona interessata effettuando una pressione intensa. Come combatterlo?
Innanzitutto sarà bene contattare il proprio ginecologo di fiducia al quale raccontare ogni disagio e sintomo legato al malessere. Tra le possibilità di intervento che potrà consigliare ci sono la fisioterapia, la chiropratica, l’osteopatia ed ancora l’agopuntura o dei massaggi mirati alla zona interessata. Ovviamente si tratta di soluzioni da valutare caso per caso e sotto il diretto controllo del medico. Leggete anche “Dolore all’inguine in gravidanza, cosa può essere“, “Dolore ai legamenti rotondi dell’utero in gravidanza, come si manifesta e perchè” e “Il varicocele pelvico femminile, cos’è e come si cura“.
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