In gravidanza sono numerose le perdite con cui la mamma deve in attesa deve fare i conti. Tra queste c’è la cosiddetta idrorrea gravidica, che consiste in una perdita acquosa, a volte biancastra, spesso abbondante che può essere scambiata per liquido amniotico. È una situazione assolutamente benigna, che non deve preoccupare, ma che ovviamente può destare parecchia ansia, soprattutto se si è lontani dal termine.
L’idrorrea gravidica si manifesta in qualsiasi momento della gestazione, spesso le donne non se ne accorgono neanche perché consiste in disturbo molto lieve, può invece destare ansia quando le perdite sono molto abbondante, tipo che causano la necessità di indossare un assorbente e soprattutto di doverlo cambiare più volte al giorno.
Cosa fare se si ha il dubbio che sia liquido amniotico? Prima di tutto avvertire il ginecologo o recarsi in un pronto soccorso ginecologico. Il medico eseguirà una visita interna per verificare se il sacco è integro. Normalmente la rottura bassa causa una vera e propria cascata d’acqua. Il dubbio quindi potrebbe essere una rottura alta: l’ecografia svelerà il mistero.
Il sacco non è rotto, la diagnosi è idrorrea. Come comportarsi? Alcune ostetriche sostengono che questo disturbo abbia un’origine psicologica: la mamma attende con ansia il momento del parto. La cosa migliore è cercare di rasserenarsi. Staccate la testa e cercate di impegnare il vostro tempo distraendovi. Usate degli assorbenti per alleviare il disturbo e lavatevi spesso. L’amido può essere un valido aiuto.
Le perdite spesso sono dovute solo a una questione ormonale: la produzione di estrogeni stimola le secrezioni più della norma. Quando è bene preoccuparsi? Quando hanno un colore o un odore strano, quando sono molto abbondanti e accompagnate da dolori addominali. Se dovesse subentrare del sangue: una perdita rosa (striata) nel terzo trimestre potrebbe indicare la perdita del tappo mucoso, un’emorragia (simile a una mestruazione) invece potrebbe nascondere altri problemi, come un parto imminente. Consultate il vostro medico.
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