Gravidanza e stile di vita, come bisogna modificarlo?

La gravidanza è un momento del tutto particolare per la vita di una donna e oggi, più di ieri, si ha la consapevolezza che la futura mamma non rappresenta per il nascituro solo un “contenitore”: la sua salute, e più in generale, il suo stato di benessere influiscono notevolmente su quelli del suo piccolo.

Fatte salve le situazioni in cui esistono patologie in atto nella madre o problemi di natura congenita nel piccolo, in cui bisogna affidarsi alle cure del medico, sono davvero poche le regole da seguire per garantirsi una gravidanza serena e assicurare al proprio piccolo la più alta probabilità di nascere sano e forte, e tutte hanno a che vedere con lievi modificazioni dello stile di vita.

Negli ultimi anni è stato dimostrato che la futura mamma farebbe bene a stare molto lontana dall’alcol. Se è vero che la sindrome alcolica fetale riguarda casi limite di abuso, infatti, è altrettanto vero che non si è ancora certi che bere solo piccole quantità di alcol non danneggi lo sviluppo del feto.

Da mettere totalmente al bando anche il fumo di sigaretta mentre la caffeina è da assumere solo in dosi molto limitate: se proprio ci si vuole concedere un caffè in più meglio prenderlo decaffeinato (stando sempre attente a non esagerare).

Particolare attenzione va posta anche all’aumento di peso in gravidanza: è chiaro ormai per tutte che non bisogna mangiare per due, anzi! I medici italiani considerano auspicabile un aumento di peso compreso fra i 12 e i 15 chili ma le mamma obese, aggiunge l’OMS, possono benissimo farsene bastare da 5 a 9 di chili in più.

Non bisogna certo mettersi a fare la dieta dimagrante ma l’attesa di un bambino non deve rappresentare un momento della vita in cui concedersi ogni tipo di goloseria o lanciarsi in enormi, abituali, abbuffate.

Vi sono poi alcuni alimenti che occorre evitare per proteggersi dal rischio di contrarre infezioni come toxoplasmosi, salmonellosi e listeriosi che, come sappiamo, possono nuocere alla salute del feto: no a carni e pesci poco cotti, frutti di mare, insaccati crudi o stagionati e verdura che non sia stata lavata molto bene.