Oggi l’Italia ricorda le vittime del terremoto con una giornata di lutto nazionale. Il termine “ricorda” fa pensare a qualcosa del passato, mentre la terra trema ancora e forte. Ieri sera, un’altra scossa ha spaventato il Nord Italia e soprattutto loro, gli emiliani, che da due settimane vivono nelle tendopoli o con il timore di dover abbandonare casa da un momento all’altro.
Le domande sono un po’ sempre le stesse: quanto durerà? Come prevenire il fenomeno? Ci sarà un’altra scossa violenta? Nessuno ha una risposta che sia coerente e sicura, perché nessuno sa realmente cosa stia succedendo alla nostra Terra. Quello che è certo è che le città stanno crollando come castelli di sabbia, che la gente non ha una casa in cui tornare, che l’economica di una zona molto produttiva è in crisi, e che tante, tante famiglie hanno perso dei cari e la capacità di dormire la notte.
Ci sono bambini che vedranno la luce in una tendopoli, bambini che giocano a palla tra un accampamento e l’altro, bambini che non sanno interpretare gli occhi spaventati e disperati dei genitori. E poi ci sono loro, mamma e papà, improvvisamente catapultati in un incubo, perché non c’è solo il timore di aver perso o di perdere tutto, ma la sensazione d’impotenza e di incapacità di difendere la propria famiglia.
Vi racconto un aneddoto personale: martedì scorso ero in Emilia, a casa dei miei, quando alle 9 nuovamente c’è stata una scossa fortissima. E un amico, che vive in una zona vicina all’epicentro, la sera mi ha mandato un messaggio:
Guardo mia figlia e mia moglie, con un’altra piccolina nella pancia, dormire sul divano e resto qui, sveglio, accanto a loro… Pronto a ogni evenienza. Oggi il terremoto mi ha davvero provato e non voglio farmi sorprendere nel sonno.
È quindi per loro che in questa giornata rallentiamo il passo, per lasciare spazio alla forza della dignità di questa gente che sta lottando, ma anche alla generosità di chi vuole dare una mano: cerchiamo di dare un’informazione sensata, senza fare del terrorismo, mandiamo un sms al 45500 per donare 2 euro alla protezione civile che sta lavorando per aiutare la popolazione terremotata, offriamo un posto letto o una roulotte, a chi ne ha bisogno. Insomma, dimostriamo di essere un paese civile.
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