Educare un bambino è davvero un complito complicato, forse l’ostacolo più grande nella vita di una persona. Può essere ancora più difficile quando i genitori sono separati. Purtroppo si giunge al divorzio perché non si va più d’accordo su nulla e il primo a farne le spese è proprio il piccolo di casa, che si trova tra due fuochi. Una coppia intelligente deve cercare di mettere da parte i rancori e scegliere per il bene del proprio figlio, ma non sempre ci si riesce. Risultato? I bambini crescono a pane e ripicche.
Lo so bene che è molto complicato e che spesso pensando di fare bene, si sbaglia lo stesso. Cercate comunque di darvi delle regole: prima cosa che tipo di affido avete? Condiviso? In questo periodo la modalità “condiviso” è molto seguita, anche se ha diversi contro (per esempio il piccolo spesso è sballottato da una casa all’altra). Dove decidere delle misure comuni.
Per esempio l’ora in cui il bambino deve andare a letto, le lezioni post scolastiche, il tipo di alimentazione. Di solito è il genitore affidatario che impone certi standard e non questo non dipende dal fatto che si voglia estromettere il partner, ma semplicemente che questo genitore passa più tempo con il figlio. Nel caso ci fosse un affido condiviso, dovete condividere anche le regole dell’educazione. In questo modo il vostro bambino non farà confusione tra bene e male e soprattutto non vedrà un genitore come cerbero e l’altro come amichetto del cuore.
Un’altra cosa importante è mai sminuire la figura dell’altro genitore agli occhi del bimbo. Vi ha traditi, non è stata una moglie affidabile, ciò non vuol dire che non sia una brava mamma o un bravo papà. Non boicottate il lavoro del genitore: non ne farà le spese l’ex, ma il bambino ovviamente. Inoltre, non bypassate le regole che il genitore affidatario ha già stabilito: il tatuaggio non va fatto, il motorino non lo deve usare o è una punizione per una settimana… cose che potete non condividere, ma al tempo stesso non potete non tenere in considerazione.
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