Quante aspettative ricadono sulla testolina dei nostri bambini? Durante i nove mesi milioni di pensieri affollano la nostra mente: come sarà? Di che colore saranno i suoi occhi? Sarà sano oppure no? E chissà che non ci siano problemi al momento del parto? Purtroppo le domande non finiscono quando conosciamo la signorina o il signorino che tanto si sono fatti attendere (e soprattutto dopo aver contato tutte le dita dei piedini e delle manine).
I bambini sono ancora dei neonati ma i genitori sono già presi dall’ansia per paura che la crescita non sia nei tempi: avrebbe dovuto pesare un chilo in più, gli altri bambini a quest’età stanno già seduti. O il mio è il primo ad aver parlato di tutti i suoi coetanei. Insomma, hanno pochi mesi e sono già vittime dello stress da prestazione. I piccoli hanno i loro tempi, c’è poco da fare e ogni cucciolo arriva alla maturità o a conquistare alcuni obiettivi con naturalezza. È inutile farsi prendere dal panico o sfoggiare delle virtù che sono nella norma.
Poi iniziano le scuole e come sempre le attività extrascolastiche: non c’è figlio che non debba diventare un piccolo campione nello sport o suonare uno strumento musicale. Intendiamoci dare delle possibilità ai nostri bimbi di diventare adulti capaci è sicuramente una cosa positiva, ma la nostra ambizione non deve ricadere sulle spalle dei bimbi, che spesso non vogliono far altro che giocare. Ci sono piccoli con interi pomeriggi pianificati, hanno un’agenda impegnata come quella dei grandi manager. Fanno di tutto, tranne i bambini.
Cerchiamo quindi di fermarci un minuto a riflettere: la vita è già lunga, spesso noiosa e piena di sacrifici, è bene godersela, almeno durante l’infanzia. C’è tempo per correre e stare in riga. Non voglio essere fraintesa: ciò non vuol assolutamente dire parcheggiare il piccolo davanti alla tv, ma non aver paura che si prenda i suoi tempi e i suoi spazi. Non c’è bisogno che a 5 anni sia un piccolo Mozart e a 12 tenga concerti. Può imparare uno strumentom divertendosi, e senza l’aspettativa di diventare un grandissimo musicista: sono molto apprezzati dagli amici anche quelli mediocri, purché simpatici.
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1 commento su “Genitori, perché è così difficile rispettare i tempi dei bambini?”