Diagnosi prenatale, ma anche corsi ed esami gratuiti e senza dover pagare nessun ticket, indipendentemente dal reddito: questi i diritti della donne in gravidanza a patto che siano seguite dalle strutture pubbliche o convenzionate con il servizio sanitario.
Presentandosi con l’impegnativa che riporti il codice di esenzione, le donne in gravidanza potranno usufruire dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) che sono stati aggiornati in base alle raccomandazioni della linea guida gravidanza fisiologica (disponibili su salute.gov.it).
E per la prima volta vengono anche offerti in esenzione i corsi di accompagnamento alla nascita, ma anche una visita specialistica di genetica medica nel periodo preconcezionale, un colloquio di sostegno con lo psicologo in caso di disagio durante le gravidanza o il puerperio.
Si aggiunge una novità anche relativamente alla diagnosi prenatale: tutte le donne, indipendentemente dall’età, possono eseguire gratuitamente il test combinato che prevede prelievo di sangue materno e un’ecografia che possa valutare la translucenza ducale che riesce ad individuare eventuali anomalie del feto.
E se le gestanti presentano un rischio aumentato di malformazioni, hanno anche accesso gratuito tramite esenzioni alla villocentesi e all’amniocentesi. Si tratta di sai specifici che, anche se in minima percentuale, possono causare eventualmente aborto per cui è a discrezione della gestante decidere se sottoporsi o meno agli esami.
Non viene invece più gratuito l’esame di ecografia del terzo trimestre: da adesso in poi verrà effettuata l’esenzione solo nel momento in cui il medico la prescriverà per motivi di salute o della donna o del nascituro. In caso contrario, resta un esame a pagamento.
GRAVIDANZA, IL VADEMECUM DEL MINISTERO DELLA SALUTE
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