Caratteristica delle stagioni fredde, la pioggia accompagna spesso le nostre giornate durante l’autunno e l’inverno. Se a volte può causare disagi, è indubbio come eserciti un certo fascino sia sugli adulti, che amano guardare fuori dalla finestra gli acquazzoni stagionali, che sui più piccoli, che invece amano sguazzare dentro le pozzanghere muniti di stivali colorati che ne proteggono i piedini e di ombrellini con raffigurati i propri personaggi preferiti.
Alla pioggia sono state dedicate, negli anni, delle filastrocche: che ne dite di leggerle e farle imparare ai bambini? Potrebbe costituire un passatempo divertente durante i freddi pomeriggi passati in casa. Sotto ne trovate tre, la prima delle quali porta la firma di Gianni Rodari, grande autore di componimenti per l’infanzia.
Dopo la pioggia
Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E’ bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – e questo è il male –
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente’
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
(Gianni Rodari)
Giorno bagnato, giorno di festa
Giorno bagnato, giorno di festa
Danza la pioggia sulla mia testa
Scende sul naso, scende sul viso
Acqua impregnata di paradiso
E guardo in alto e guardo in basso
Seguo la danza passo per passo
Sento la pioggia che mi accarezza
Scivola via con la stanchezza
Giorno di festa, giorno bagnato
Guardami mamma: sono lavato.
(“Amica Terra” Fatatrac)
Piove, piove,
Piove, piove,
la gatta non si muove,
si accende la candela
e si dice… Buonasera!
Piove, piove,
la gatta non si muove,
si accende il lumicino
e si dice … Buonmattino!
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