La differenza tra figli e figliastri sta scomparendo.
Diversi sono i decreti legge approvati in proposito, anche in vista del fatto che il numero di figli nati fuori dal matrimonio è in costante aumento, testimoniando un grande cambiamento in atto nella cultura e nella famiglia italiana. Sono molte le coppie ormai che tra sposarsi o fare un figlio, scelgono la seconda alternativa per coronare la loro unione.
I progressi in campo giuridico non mancano però di lasciare scoperti dei paradossi, perché differenze tra i cosiddetti figli legittimi e figli naturali esistono ancora e riguardano i gradi di parentela: i figli legittimi non hanno parenti, come zii, nonni, cugini e neppure fratelli, sebbene i bambini siano nati dalla stessa coppia di genitori.
Maria Dossetti, professoressa di Diritto all’Università di Milano e specializzata in Diritto di Famiglia, spiega molto bene la situazione:
La rilevanza giuridica della parentela naturale è stata circoscritta dal legislatore a situazioni specifiche e non ha assunto carattere di principio generale. La recente legge sull’affidamento condiviso segna, però, una inversione di tendenza, poiché prevede che il figlio minore abbia il diritto di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale, anche dopo la separazione tra i genitori coniugati o la cessazione della convivenza more uxorio.
Sebbene questo fatto sia stato riconosciuto e la norma sia stata presentata in Parlamento, con la caduta del Governo Berlusconi l’iter della proposta si è fermato. Oggi tuttavia sembra essere tornato all’ordine del giorno e i punti fondamentali su cui discutere riguardano le materie di procedimento nel momento in cui si decide l’affidamento condiviso e il fatto che il minore, se ha compiuto 12 anni, ha il diritto di essere ascoltato per le questioni che lo riguardano in prima persona.
Proprio sul procedimento esistono le principali difficoltà, perché in fase di separazione dei genitori uniti in matrimonio tradizionale l’affidamento dei figli naturali avviene sotto il tetto del Tribunale dei Minori, mentre per i figli legittimi la procedura avviene al Tribunale ordinario, rallentando i tempi e complicando di fatto la materia decisionale.
Già la differenza di denominazione tra figli legittimi e naturali dovrebbe essere abolita. Non pensate che anche le procedure a cui sono sottoposti dovrebbero essere rese organiche?