Ancora pochi giorni a disposizione per potersi preparare in occasione della Festa della Mamma che cade la seconda domenica di maggio, quest’anno domenica 13 maggio: perché allora non imparare un bella poesia dedicata alla mamma e magari scrivere un bel biglietto d’auguri?
In occasione della Festa della Mamma, ecco tre poesie: la Filastrocca delle parole di Gianni Rodari, La madre di Edmondo De Amicis, Le mani della mamma di Corrado Govoni.
Filastrocca delle parole di Gianni Rodari
Filastrocca delle parole:
si faccia avanti chi ne vuole.
Di parole ho la testa piena,
con dentro “la luna” e “la balena”.
Ma le più belle che ho nel cuore,
le sento battere: “mamma”, “amore”.
La madre di Edmondo De Amicis
Vi è un nome soave in tutte le
o lingue, venerato fra tutte le genti.
il primo a che suona sul labbro
del bambino con lo svegliarsi
della coscienza. L’ultimo che mormora
il giovinetto in faccia alla morte;
un nome che l’uomo maturo e il vecchio
invocano ancora, con tenerezza
di fanciulli, nelle ore solenni della vita,
anche molti anni dopo che non è più
sulla terra chi lo portava; un nome
che pare abbia in sè una virtù misteriosa
di ricondurre al bene. Di consolare e
di proteggere. Un nome con cui si dice
quanto c’è di più dolce. Di più forte.
di più sacro all’anima umana.
La madre.
Le mani della mamma di Corrado Govoni
Quando perdemmo tutto,
ci restarono ancora le tue mani
come una grande ricchezza.
Come due foglie verdi di sole
nascondevano sempre qualche cosa:
un uccellino d’oro, un fiore, un frutto.
Se le posavi,
eran bianche colombe avute in dono;
se per casa le alzavi,
tu ci accendevi sempre un caldo lume;
se le cambiavi di posto
per noi muovevi sempre un angelo nascosto;
se sedevi in disparte solitaria,
raccolta come una Madonna bambina,
le intrecciavi sul seno a coroncina…
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