Ancora una volta si torna a parlare della Legge 40 e della sua costituzionalità. Per le coppie che cercano disperatamente di avere un bambino ci sono ottime notizie, perché grazie a una nuova ordinanza del Tribunale civile di Milano (in un procedimento che va avanti dal 2010), forse entro la fine dell’anno, anche in Italia, sarà praticabile la fecondazione eterologa.
Potrebbe questa essere davvero una svolta decisiva, che molto probabilmente porterà a una riforma completa della normativa. A questo punto si è arrivati grazie al ricorso di una coppia coniugi che non può avere bambini e che ha deciso di rivolgersi ai giudici per poter sfruttare la tecnica eterologa (che prevede l’uso o di seme o di ovuli di donatori esterni) proprio in Italia.
Come sappiamo questa tecnica nel nostro Paese è vietata, ma secondo il collegio della prima sezione civile di Milano questa limitazione è da considerarsi incostituzionale perché vincola alcuni diretti fondamentali della coppia, come il diritto alla salute e all’eguaglianza tra i nuclei famigliari. I magistrati in 11 pagine di ordinanza evidenziano come lo Stato italiano in materia di adozioni già riconosca i «rapporti parentali fondati sul legame affettivo e sull’assunzione di responsabilità, prescindendo e superando la necessità di una relazione biologica genitoriale». La fecondazione eterologa deve essere accettata al pari di un’adozione, né più né meno.
Questa sentenza, inoltre, potrebbe far cessare anche un’altra tendenza, definita turismo procreativo. Sono davvero numerose le coppie che ogni anno scelgono di rivolgersi alle cliniche estere per realizzare il sogno di diventare genitori, proprio per non dover essere condizionati dai severissimi limiti della legge 40. Secondo i dati dell’Osservatorio sul turismo procreativo, nel 2011 sono state 4mila le coppie italiane che si sono recate in un altro Paese europeo, di queste 1.530 hanno scelto la Svizzera e 1.450 coppie la Spagna. È molto in voga anche il Belgio, che offre centri di fecondazioni davvero eccellenti.
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