Ci sono sempre più maschi. Sembra, infatti, che i trattamenti di fecondazione assistita possano influenzare il sesso dei nascituri, in misura tale che in futuro potrebbero esserci degli squilibri di genere, creando problemi demografici come carenza di mariti o di mogli. A lanciare l’allarme sono i ricercatori australiani che hanno dimostrato che un particolare tipo di fecondazione in vitro (Ivf) aumenti la probabilità di avere un maschio fino al 56,1%, mentre un altro trattamento la riduce al 48,7%.
Quella che per tante coppie è la salvezza, potrebbe creare in futuro tanti problemi, ma la scienza per fortuna è sempre all’opera. Per adesso comunque, i futuri genitori non possono scegliere il sesso del nascituro e questo blocca parzialmente l’allarme, anche se la preoccupazione dei ricercatori ovviamente è tanta, soprattutto in prospettiva.
Lo studio ha analizzato i dati di oltre 13 mila nati da procedure di trasferimento di singolo embrione in Australia e Nuova Zelanda fra il 2002 e il 2006. Sono state identificate due variabili: il tipo di procedura Ivf e la durata di tempo in cui l’ovulo fecondato viene lasciato sviluppare prima di essere trapiantato nell’utero. La procedura di Ivf aumenta il tasso di maschi del 53%, mentre il trattamento alternativo, l’iniezione intracitoplasmica di sperma, in cui lo sperma è iniettato artificialmente nell’ovulo, riduce la probabilità di nascita maschile al 50%.
Sembrerebbe, infatti, che trasferire indipendentemente l’ovulo fecondato dopo due o tre giorni riduca tale probabilità, mentre un ritardo di due o tre giorni l’aumenta. In campo di infertilità c’è anche un’altra news. È stata individuata una mutazione genetica che potrebbe spiegare una percentuale dei casi di infertilità maschile: la scoperta arriva da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Pasteur (Francia) e dell’Institute of Child Healt dell’University College of London. Il 4% dei casi di infertilità maschile dipendono, secondo i ricercatori, da alcune mutazioni del gene NR5A1: purtroppo anche piccolissime mutazioni genetiche condiziona il lavoro degli spermatozoi.
[Fonte: Tiscali]
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