Secondo un recente studio presentato nell’ambito del Congresso Nazionale di Antibioticoterapia in età pediatrica è emerso come, nonostante i genitori sappiano bene come comportarsi nel caso di insorgenza di febbre nei propri figli, accada spesso e volentieri che nella pratica adottino dei comportamenti poco corretti. Per chiarire meglio tale situazione, ecco a riguardo le raccomadanzioni dei medici.
- Per misurare la febbre nei bambini di età inferiore ad un mese si consiglia l’utilizzo di un termometro elettronico da porre sotto le ascelle; per i bambini più grandi andrà bene anche quello elettronico o a infrarossi direttamente nell’orecchio.
- E’ preferibile evitare la misurazione rettale semplicemente per “l’invasività” del metodo.
- Da evitare assolutamente invece quella per bocca.
- Le spugnature con acqua fredda e l’applicazione del ghiaccio sarebbero da evitare a meno che non ci si trovi di fronte ad un caso di ipertermia.
- In quanto ai farmaci nessun dubbio: quelli indicati in età pediatrica sono il paracetamolo e l’ibuprofene.
- Questi non devono essere sempre e comunque somministrati se lo stato febbrile non è accompagnato da altri malesseri.
- Per questioni di sicurezza paracetamolo e ibuprofene non devono essere mixati: più sicuro è invece l’utilizzo di un solo farmaco per volta.
- Da evitare entrambi, invece, nel caso in cui si verifichino episodi di convulsioni.
- Nonostante la si creda innocua, l’aspirina non può essere somministrata ai bambini in quanto l’acido acetilsalicilico in età pediatrica è associato al rischio di Sindrome di Reye.
- La febbre molto alta non è sempre necessariamente legata ad un’infezione batterica grave, ma in alcuni e specifici casi può esserne considerata come il campanello di allarme.
In via del tutto generale si raccomanda di non cedere all’automedicazione ma di sentire sempre e comunque il parere del propro pediatra o medico di fiducia per non incorrere in alcun pericolo per la salute dei bambini.
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