Sappiamo bene che durante il periodo della gravidanza si possono assumere farmaci ma sempre dietro prescrizione medica e prestando particolare attenzione. Ora voglio comunicarvi che la Food and Drug Administration (FDA) e l’Health Maintenance Organization (HMO) hanno lanciato una serie di studi proprio per cercare di capire gli effetti dei farmaci comuni in gravidanza, che come ben sappiamo rappresenta un momento particolarmente delicato sia per la mamma che per il bambino.
Purtroppo, è ancora prassi comune prescrivere nel caso in cui la donna presenti problemi di salute dei farmaci anche durante la gravidanza anche quando questi farmaci non siano stati testati nelle donne incinte lasciando quindi aperti molti dubbi sulla loro eventuale pericolosità.
Questo nuovo programma prenderà il nome di MEPREP, acronimo di Medication Exposure in Pregnancy Risk Evaluation Program ovvero programma di valutazione dei rischi dall’esposizione ai farmaci in gravidanza. Il programma è realizzato dall’FDA in collaborazione con Kaiser Permanente, Vanderbilt University (Tennessee. Utilizzando i dati Medicaid) e il consorzio HMO di cui fa parte il Research Network Centre for Education and Research in Therapeutics (CERTs), gestito dalla Harvard University.
la dr.ssa Margaret Hamburg ha dichiarato in un comunicato stampa che i dati acquisiti guideranno la politica di regolamentazione e influenzeranno la pratica medica.
Lo studio che prenderà in esame dati sanitari relativi a circa 1 milione di nascite registrate negli Usa dal 2001 al 2007 e analizzerà tutte le informazioni sui farmaci prescritti; dati che serviranno a scoprire gli eventuali effetti indesiderati sia alla mamma che al bambino
Fino a quando questi dati non saranno resi pubblici spetterà quindi alla mamma informarsi e questo grazie al medico di tutte le possibili controindicazioni dei vari farmaci; alla mamma spetterà quindi la decisione se assumere o meno dopo aver ottenuto tutte le informazioni quel farmaco specifico.
Non ci resta che aspettare. In ogni caso vale sempre e comunque la regola del buon senso e che forse dovremmo fare tutti un uso un po’ più moderato dei farmaci.
Via| La Stampa