Persiste il problema dei farmaci per i bambini: la metà di quelli in commercio destinati ai bambini non è stata pensata appositamente per loro. E’ questo l’allarme lanciato da Francesco Chiarelli, presidente della Società italiana di ricerca pediatrica (Sirp), a qualche giorno dal congresso nazionale in programma a Chieti dal 20 al 22 novembre. Ricordiamo che il bimbo non è un piccolo adulto, ma ha tempi e metabolismo totalmente diversi. È quindi importante che sia curato con attenzione, soprattutto con somministrazioni adeguate.
Le somministrazioni farmaceutiche pediatriche sono centinaia di milioni l’anno, ciononostante la maggior parte dei farmaci attualmente sul mercato è priva dell’autorizzazione per l’uso specifico nei bambini e viene somministrata ‘off label’. I bambini in Italia sono il 20% della popolazione, si ammalano delle stesse malattie degli adulti e di quelle tipiche dell’infanzia, però differiscono dai più grandi anche per peculiarità farmacocinetiche (l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo) e farmacodinamiche (la durata del farmaco nell’organismo prima di essere eliminato).
Tutto questo che cosa vuol dire? I farmaci, sperimentati sugli adulti, vengono semplicemente ‘adattati’ per i più piccoli secondo il criterio del peso corporeo. Avrete quindi più volte visto: 1 goccia a chilo o 1 mg/gr a chilo? Questa è la dimostrazione. Il problema ovviamente è l’assenza di studi clinici sulla popolazione che assumerò questi medicinali. È quindi molto difficile stabilire una dose corretta, profilo di sicurezza e come limitare effetti collaterali o reazioni avverse.
In Italia, e anche nel mondo, la ricerca pediatrica è poco praticata – suggerisce l’esperto – Nel nono Rapporto nazionale dell’Aifa (relativo al periodo 2004-2009), solo il 9,8% delle sperimentazioni cliniche autorizzate nel nostro Paese comprendeva soggetti fra 13 e 18 anni.
Perché la semplice relazione con il peso non è sufficiente? Considerate – fa presente l’esperto – che Il rapporto superficie corporea-peso nei bambini può essere fino a tre volte maggiore che negli adulti, provocando un maggiore assorbimento delle molecole nella somministrazione topica. Ciò vuol dire che è necessario diminuire il dosaggio rispetto al valore consigliato. Insomma, con la salute dei bambini non si scherza, bisogna essere molto prudenti e evitare quanto più possibile l’uso di farmaci laddove non è fondamentale e necessario.
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