Vi abbiamo già parlato più volte dell’endometriosi, una malattia subdola, della quale ancora non si conoscono esattamente le cause, che colpisce una percentuale di donne, soprattutto in età fertile, compresa fra il 3 e il 10 per cento.
Secondo i dati diffusi dall’ONU, sono tre milioni le donne affette da endometriosi in Italia, 14 milioni in Europa, 150 milioni nel mondo, con costi sociali elevatissimi sia in termini di spese sanitarie che di giornate di lavoro perse.
Eppure, nonostante nelle sue forme più gravi possa essere addirittura invalidante, di endometriosi si parla poco. Molte donne non sanno neppure di averla nonostante peregrinino di medico in medico per conoscere la causa dei loro disturbi: dolore durante i rapporti sessuali, mestruazioni dolore, stanchezza cronica, difficoltà a rimanere incinta.
In molti casi infatti si giunge alla diagnosi tardivamente, in media dopo nove anni dall’insorgenza dei primi sintomi o nel momento in cui si inizia a cercare un figlio.
Proprio per cambiare questo stato di cose, da domani, 19 luglio 2011, prenderà il via una campagna di sensibilizzazione sull’endometriosi con uno spot, realizzato dal ministero delle pari opportunità in collaborazione con la Fondazione Italiana Endometriosi (FIE), che sarà trasmesso sulle reti Rai. Testimonial della campagna è l’attrice Nancy Brilli, affetta, a propria volta, dall’endometriosi.
L’endometriosi è causata dalla diffusione anomala dell’endometrio (il tessuto che riveste le pareti interne dell’utero e che viene espulso durante il ciclo mestruale) in sedi corporee in cui non dovrebbe essere presente, come le pelvi e l’addome.
Questo tessuto risponde alle variazioni ormonali esattamente come se si trovasse nella cavità uterina ma non può essere espulso; da qui l’insrogenza dei sintomi e la formazione di cisti e aderenze che impongono la necessità di sottoporsi a periodici interventi di laparoscopia.
Per saperne di più sull’endometriosi:
Endometriosi, aiutiamo la ricerca su questa malattia subdola.