E’ venuta al mondo in Spagna, a quanto pare lo scorso dicembre, una bambina molto speciale; infatti è stata selezionata geneticamente per la mancanza di un gene, il BRCA1, la cui presenza aumenta la possibilità di insorgenza di tumori a seno, ovaie e pancreas.
I suoi genitori si sono rivolti al Programma di riproduzione assistita Puigvert-Sant Pau di Barcellona dopo aver richiesto l’autorizzazione alla Commissione Nazionale per la Riproduzione Assistita del loro paese per l’impiego di tecniche di diagnosi genetica pre-impianto per un tumore.
A spingerli a prendere questa decisione la storia familiare della mamma, costellata, purtroppo, di episodi di tumore al seno che la donna non voleva riguardassero la sua progenie. Per questo motivo, ottenuta l’autorizzazione, gli esperti hanno proceduto alla fecondazione di diversi ovuli e, quindi, alla “produzione” di diversi embrioni per selezionare quelli privi del gene incriminato, due dei quali sono stati impiantati nell’utero materno.
Questa tecnica è autorizzata solo in Spagna, dove la Commissione succitata si riserva di decidere caso per caso, e in Gran Bretagna; è dunque vietata nel nostro paese. Tuttavia, essa non elimina del tutto il rischio che una volta adulto il piccolo sviluppi il tumore, riducendone piuttosto la probabilità in una percentuale compresa fra il 50 e l’80 per cento.
I medici spagnoli poi, nonostante il successo, sono cauti e non desiderano fare molta pubblicità alla notizia poichè temono un boom di richieste che non sempre sarebbe possibile evadere, la tecnica, fanno sapere, non può infatti essere applicata indistintamente in tutti i casi.