La difficoltà, dopo il parto, a conservare il posto di lavoro sta nel riuscire a conciliare i frenetici ritmi di vita ai quali la neo mamma deve in qualche modo adeguarsi in vista della sua nuova veste, mista senza dubbio ai sensi di colpa dovuti al fatto di non essere presente in ogni istante di vita del proprio piccolo. Ma, da quanto emerge da uno studio condotto da Regus, più del 90 % delle mamme vorrebbe conservare il suo posto di lavoro se solo fosse agevolata con orari flessibili e con la possibilità di poter avere a disposizione delle postazioni di lavoro virtuali.
La ricerca è stata effettuata su 26 mila professionisti ed aziende medio piccole di tutto il mondo. Nella maggior parte dei casi è emerso quanto le imprese si trovino nella difficoltà di trattenere le neo mamme sul posto di lavoro dopo il parto. Difatti dopo la gravidanza e dopo un breve ritorno in modalità part-time, nella maggior parte dei casi le donne abbandonano il lavoro. Ma non solo, nella maggioranza dei casi danno vita ad attività correlate al mondo dei più piccoli. Aprono asili, si dedicano a negozi virtuali specializzati nell’abbigliamento per l’infanzia e via dicendo.
Come dimostra lo studio alcuni fattori potrebbero influenzare positivamente il ritorno definitivo al lavoro dopo il parto, ad esempio degli orari di lavoro più flessibili o la presenza di un asilo nido nelle immediate vicinanze di casa. Grande rilevanza dimostra poi avere la rete. In molte si dicono desiderose di partecipare a riunioni in video conferenza e di poter gestire in parte il lavoro da casa. E la domanda nasce sponatanea. Se la tecnologia continua inesorabilmente ad influenzare la nostra quotidianità anche per quanto riguarda le relazioni sociali, perchè non dovrebbe essere utilizzata per facilitare uno dei settori più importanti della nostra vita quale è il lavoro? Voi che ne pensate?
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