Donna forte? Figlie femmine!

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Ho già avuto modo di dirvi quanto i risultati di talune ricerche scientifiche mi lascino basita. Quello che forse non vi ho ancora detto è che, secondo me, se i soldi spesi per alcuni studi venissero destinati altrimenti, ad esempio per finanziare la ricerca sul cancro o sulle malattie genetiche, l’umanità avrebbe già fatto passi da gigante e molte persone beneficierebbero sul serio degli sforzi di coloro che, che un termine forse un po’ desueto, chiamiamo scienziati.

Ad ispirare questi miei (acidi) pensieri è il risultato di una ricerca condotta in collaborazione dalle Università di Exeter (in Gran Bretagna) e Kyushu (Giappone), secondo la quale il sesso del nascituro è determinato dalla forma fisica della madre. I ricercatori hanno osservato infatti che le femmine più deboli di una data specie tendevano a mettere al mondo più figli maschi dotati dei caratteri ereditari migliori dei nonni ( e non dei padri), mentre le femmine dotate di una certa prestanza fisica, accopiate con maschi più deboli, mettevano al mondo più femmine.

Avrete notato che ho parlato di “specie”, “accoppiamento” e “femmine”. Eh si perchè questo studio, di cui tutte noi sentivamo il bisogno naturalmente, è stato condotto su modello animale, e non sui soliti poveri topolini o sui mici ma nientemeno che su esemplari di Gnmatocerus cornutus, un parassita della farina.

Naturalmente i ricercatori si dicono convinti che questo meccanismo di compensazione, che ha a che vedere con la conservazione della specie, sarebbe presente anche nei mammiferi, esseri umani compresi, e spiegherebbe il perchè in alcune famiglie c’è una prevalenza di figlie femmine e in altre di figli maschi.

Tuttavia in questo momento non sono in grado di dirci di più. Io resto qui in trepidante attesa. D’altra parte, si sa, l’unica cosa che importa a una futura madre è che il nascituro sia del sesso desiderato.

 

Photo credit | Thinkstock

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