Il dolore del parto non si può completamente evitare. C’è poco da fare. Esiste però un’importante verità, con cui dobbiamo fare i conti: siamo fatte per partorire e siamo nati tutti così. Questo almeno se si è scelto un parto naturale. Perché ho ricordato questa banalità? Perché non dobbiamo avere paura, ma anzi dobbiamo preparaci fisicamente e psicologicamente a questo momento di grande gioia.
Da un punto di vista psicologico, per affrontare il travaglio e la fase espulsiva bisogna essere pronti a diventare genitori e a nascere con il nostro bambino, una seconda volta. Se avete quindi qualche questione personale in sospeso, qualcosa che non avete risolto e vi fa soffrire è il momento di affrontarlo, magari con l’aiuto di una persona cara o di un professionista.
Da un punto di vista fisico, sono fondamentali gli esercizi di Kengel. Se non volete l’epidurale, partite da qui. Utilizzare correttamente il perineo, vi permetterà di affrontare il parto nel migliore dei modi. Ripetete gli esercizi (che consistono nel contrarre e rilassare il perineo) almeno 3 volte al dì, per circa 5 minuti. E poi fate dei massaggi, con dell’olio (quello di mandorle va già benissimo).
Esiste inoltre uno strumento, una sorta di palloncino, chiamato Epino, che si può acquistare online, che serve per allenare il perineo sia in vista del parto sia per la riabilitazione post partum. Un’altra alternativa all’epidurale può essere il gas esilarante: non offrono questo servizio in tutti gli ospedali italiani.
Durante il parto alle mamme viene fatto inalate protossido d’azoto, un gas innocuo che consente di alleviare il dolore delle contrazioni (tra il 10% e il 50% in meno). Ovviamente l’epidurale è più efficace, ma il gas aiuta ad affrontare l’evento in modo più rilassato. Ricordiamo che l’epidurale se somministrata tardi può rendere più lunga la fase di travaglio, ritardando quella espulsiva.
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