Essere madri e imprenditrici allo stesso tempo è possibile. Spesso si tende a banalizzare molto ruolo della mamma e non si riflette sulle abilità che una donna dimostra di avere nel momento in cui ha un bambino. Parliamo di capacità organizzative, comunicative, sa lavorare in team, sa svolgere diversi ruoli, è flessibile, lavora senza orari fissi. Tutte qualità preziose anche nel mondo del lavoro. Non a caso è nato “Google campus for moms”, un incubatore di startup che ha tra gli obiettivi aiutare le donne con figli a sviluppare la loro carriera.
In che modo possono essere aiutate? Con la scuola di startup baby-friendly per neo mamme. Qui le donne, attrezzate di cuscini, fasciatori, ambienti studiati per i piccoli che si devono portare giustamente al seguito, possono seguire lezioni, e avere nuove occasioni di lavoro.
Due startup prenderanno parte al programma intensivo del Campus Tel Aviv e un’altra andrà in visita al Campus di Londra per incontrare altri imprenditori britannici. Vorremmo condividere gli strumenti che abbiamo sviluppato al Campus for moms con altre realtà, in modo che possano supportare le madri imprenditrici del proprio territorio.
Ha dichiarato a Il fatto quotidiano Tal Saring-Avraham, product marketing manager di Google Israele. Chissà se un domani ci sarà spazio anche in Italia per iniziative simili? Potrebbe ovviamente. Sicuramente è già molto chiaro che il nostro Paese ha bisogno di maggiori opportunità femminili e di garantire servizi di assistenza alle donne prima e dopo la gravidanza, perché una mamma serena è una lavoratrice migliore, non un ostacolo per la sua impresa o per il datore di lavoro.
Come abbiamo detto di altre occasioni, i dati sull’occupazione femminile in Italia sono abbastanza tristi: solo il 33 percento delle donne con figli lavora e più della metà lascia il posto all’arrivo del piccolo in famiglia. Perché mai? Non certo perché le connazionali siano scansafatiche, ma perché non ci sono strutture (e quelle che ci sono costano moltissime) d’appoggio.
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