Un malfunzionamento della ghiandola tiroidea durante la gravidanza può avere ripercussioni negative sulla salute del bambino che portiamo in grembo. Per questo motivo è importantissimo controllare che la tiroide sia in buona salute ed agire tempestivamente mettendo in atto le cure adeguate al caso se stiamo pensando di avere un bambino o siamo già in dolce attesa.
Lo screening, avvertono gli esperti, non è necessario in donne sane che non mostrino sintomi precisi ma d’altro canto non sempre i sintomi sono tanto specifici da poter essere ricondotti a disfunzioni tiroidee: gambe gonfie, difficoltà di concentrazione, tachicardia, aumento dell’appetito sono tutti segnali di malfunzionamento della tiroide che non sempre è facile riconoscere come tali.
E’ consigliabile dunque che a sottoporsi a controlli siano le donne a rischio: sopra i 30 anni, con storia di aborti ripetuti, problemi di fertilità, malattie autoimmuni o residenti in luoghi in cui più facilmente può verificarsi una carenza di iodio. A tutte le donne è invece raccomandato di introdurre 150-200 mg di iodio al giorno sotto forma di sale iodato o attraverso integratori multivitaminici che lo contengono, soprattutto in gravidanza e allattamento.
In caso di ipertiroidismo il medico dovrà prescrivere i farmaci anti-tiroidei e le future mamme che li prendono, come quelle che soffrono di tiroide auto-immune, devono verificare attraverso l’ecografia che non ci siano disfunzioni tiroidee del feto. vanno esaminati già durante l’attesa eventuali noduli alla tiroide mentre si potrà aspettare dopo la gravidanza se il nodulo viene scoperto nelle ultime sei settimane di gestazione.
Quanto all’eccesso di anticorpi tiroidei, gli esperti della Endocrine Society statunitense affermano:
Un eccesso di anticorpi materni per la tiroide è associato ad alte percentuali di aborto, ma con le evidenze attuali non si può ancora consigliare un trattamento a base dell’ormone tiroideo tiroxina: non sappiamo infatti se queste cure possano davvero ridurre il tasso di aborti
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3 commenti su “Disturbi della tiroide in gravidanza, che fare?”