Più malati, più farmaci, più visite mediche.
Non è uno slogan del sistema sanitario in crisi (o forse si?) e nemmeno un augurio che noi di Tuttomamma facciamo alla popolazione. E’ invece un ragionamento molto semplice condotto da uno psichiatra americano, Allen Frances, autore del manuale di utilità mondiale sui disturbi mentali (DSM-IV).
Perché da qualche decennio a questa parte i disturbi mentali stanno aumentano così esponenzialmente, da essere arrivati a considerare malate un numero improponibile di persone. Un’epoca di pazzi?
Forse, ma forse solo perché ormai tristezza, preoccupazione e sofferenza di varia natura, vengono spesso definiti come deficit dell’attenzione o sindromi depressive e da stress, e sono trattate solo ed esclusivamente con medicine, psicoterapie, analisi e quant’altro, senza prestare la minima attenzione alle cause di tali problemi, che possono essere lutti, separazioni, insicurezze, etc.
Potrebbe anche esser dovuto a questo, nell’ambito dell’infanzia, l’aumento del 40% di diagnosi di bambini bipolari, del 25% di bambini autistici, del 100% di bambini che soffrono di ansia e depressione e il raddoppiamento di iperattivi.
Così, secondo questa interpretazione, i primi responsabili della distrubuzione delle droghe cosiddette legali e della conseguente dipendenza che esse provocano, sono le case farmaceutiche, la loro influenza sulle diagnosi e su chi le compie (i medici), e i loro interessi economici, infatti
Un sistema diagnostico è importante per stabilire i confini tra malattia e normalità e determinare chi ha effettivamente necessità della somministrazione di farmaci, il problema è che negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria inflazione diagnostica, la cui responsabilità ricade sia sui medici sia sulle case farmaceutiche
Se dipendenza, circolo vizioso della malattia, ma anche obesità (dovuta all’assunzione di farmaci psichiatrici, come gli antidepressivi) sono conseguenze nefaste di questo sistema economico che tende a guadagnare anche sui disagi psicologici delle persone e in particolare dei bambini (si stima che sotto la categoria di ansia da stress il prossimo anno potrebbero essere inserite 3 milioni di persone), allora è necessario prestare particolare attenzione alle diagnosi dei medici e cercare di essere il più obiettivi possibile verso di esse, richiedendo soluzioni e pareri alternativi.
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