I disturbi del sonno colpiscono anche i bambini: ne soffrono mediamente un bambino su quattro al di sotto dei 5 anni e il 10% dei bambini al di sopra dei sei anni di età.
I dati arrivano in seguito alla Giornata Mondiale del sonno che si è celebrata il 15 marzo e gli specialisti della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) hanno ribadito che bassa quantità, ma anche la scarsa qualità del sonno, abbiano ripercussioni sia sulla qualità di vita dei bambini, ma anche sulla qualità della vita dei genitori che verrebbero sottoposti a stressa ulteriore.
Il rischio di sviluppare problemi alla salute, ma anche depressione non sarebbe poi così remoto.
Anche il bambino manifesta chiari sintomi nel momento in cui dorme poco e male: gli espetti rilevano anomalie nel comportamento soprattutto di tipo cognitivo-comportamentale, che si differenziano nel calo del rendimento scolastico, nei disturbi di apprendimento e nella ridotta memoria di lavoro.
La sonnolenza diurna causa poi disattenzione senza dimenticare l’obesità o all’abuso di sostanze nell’adolescente.
Per risolvere problemi legati ai disturbi del sonno sembra essere fondamentale l’approccio di tipo comportamentale: la prevenzione precoce è l’arma migliore considerando che è possibile favorire una buona igiene del sonno già nel primo anno di vita.
Se esistono anche dei protocolli terapeutici che possano ristabilire l’igiene del sonno e a migliorare i sintomi attraverso l’uso dei farmaci, è anche vero che si tratta in questo caso di soluzioni veramente remote.
È invece importante adottare una serie di regole precise per favore la regolarità del sonno: è necessario favorire sempre la regolarità del luogo, ma anche dell’orario di addormentamento e la dissociazione della fase di alimentazione dalla fase del sonno sono i consigli degli esperti.
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