La dispaurenia è un disturbo doloroso piuttosto diffuso tra le donne, ma spesso poco riconosciuto.
Ci siamo occupati in passato di spiegare i diversi tipi di dispaurenia esistenti e le probabili cause, oggi concentriamoci sui sintomi e sui rimedi.
E, a quanto pare, una buona conoscenza dei sintomi non è utile solo agli utenti, ma anche ai medici, che, secondo la Fondazione Graziottin e l’Associazione italiana Vulvodin, spesso sono i primi a peccare di ignoranza in materia di dispaurenia e a sottovalutare il dolore femminile.
Afferma Graziottin in proposito:
Si tratta di problemi frequenti, ma che sono tabù anche per ginecologi e medici di famiglia. Non esiste una cultura specifica per affrontare il dolore sessuale (vulvodinia) in modo rigoroso e mirato e vi è una scarsa attenzione a tutti quei disturbi “di genere” direttamente o indirettamente correlati alla sessualità femminile e che spesso le donne faticano a confessare. Trascorrono in media 6/7 anni prima di giungere a una diagnosi.
Pertanto la prima regola è il solito “conosci te stessa”, passo che non può in alcun modo essere eluso: siamo noi a dover conoscere il nostro corpo e monitorare le nostre sensazioni.
Se ad esempio ci si rende conto che è doloroso avere a che fare con l’entrata della vagina, durante la penetrazione ma anche semplicemente con gli assorbenti interni, questo è un segnale da non sottovalutare.
C’è da tenere in considerazione poi il fatto che la dispaurenia può presentarsi in associazione con altri disturbi, ad esempio accoppiata alla sindrome da vescica dolorosa oppure del colon irritabile, ai dolori pelvici e addominali, muscolari e infine anche alla cefalea e alla fibromialgia.
Necessario quindi essere vigili su tutte queste situazioni in modo da essere responsabili e completi nell’affrontarle, non lasciando che tali disturbi passino inosservati agli occhi dei medici, che a volte non sono in grado di trattarli in maniera interdisciplinare e sistemica, cioè in maniera organica.
E a questo va aggiunto che nella miopia della parcellizzazione del paziente, nel considerarlo solo un utero ad esempio, o solo una vagina!, non si considera che a volte disturbi come la dispaurenia sono di tipo psicosomatico, ma non per questo meno seri e meno gravi.
Per concludere, vale la pena di ricordare che esistono semplici regole da seguire per evitare problemi, oltre al fatto che i periodi maggiormente rischiosi per la dispaurenia sono l’adolescenza, in cui magari è più difficile sia conoscersi, sia conoscere le buone abitudini sessuali, e il post-parto.
Alcuni consigli dunque: usare sempre detergenti a Ph neutro, biancheria intima di cotone, non andare in bicicletta nei periodi di disturbo e in generale non fare sport che portano a sfregamento in quelle zone, infine preferire le gonne e indumenti non troppo aderenti non sintetici.