In quanti modi i nostri bambini comunicano con noi? Molti più di quelli che immaginiamo. Finché sono neonati, dobbiamo imparare a conoscerli interpretando i loro segnali non verbali: il pianto, le espressioni del volto, il linguaggio del corpo. Poi i bimbi crescono e imparano a parlare, ed in un certo senso tutto diventa più semplice. Eppure, spesso non basta la parola per esprimere le emozioni più profonde (del resto, non basta neanche agli adulti!) e allora possiamo provare a comprendere qualcosa di più del loro mondo interiore osservando i loro disegni.
Premesso che fare della psicologia spicciola non è il nostro obiettivo, è ormai assodato che attraverso il disegno i bambini possono raccontarci molto di se stessi: comunicano i loro sentimenti del momento, eventuali disagi, ma ci danno anche, più in generale, indicazioni sul loro carattere e sul loro rapporto con il mondo che li circonda.
Nel blog di Miss Mary, mamma e maestra d’asilo, ho trovato un bell’articolo scritto da una psicologa dell’età evolutiva, Claudia Sposini, in cui vengono spiegati in maniera molto chiara i vari elementi che bisogna osservare per interpretare il disegno infantile.
Molto importante è ad esempio il modo in cui il bambino occupa lo spazio a sua disposizione (tutto o solo una parte?), il punto di partenza che sceglie (centrale o periferico?), il tratto (sicuro o incerto?) e la pressione (marcata o lieve?) e naturalmente il tipo di forme privilegiate.
Aggiungiamo che anche l’uso dei colori ha molta importanza, e a questo proposito vi segnalo un altro blog dedicato interamente a questo argomento, e che si chiama appunto L’uso dei colori nei disegni dei bambini; l’autrice, studentessa di Scienze dell’Eucazione ed educatrice, si sofferma in maniera molto dettagliata non solo sui colori primari, ma anche su quelli secondari e sull’uso combinato di più colori.
Insomma, care mamme, alla luce di tutto questo possiamo cominciare a guardare ai disegni dei nostri bambini con un occhio più attento: essi non sono solo l’espressione della loro fantasia e creatività, ma anche uno spiraglio sul loro meraviglioso, e spesso misterioso, mondo interiore.