Non c’è nulla di più frustrante che dover esternare delle emozioni quando proprio non si voglia. Così succede anche ai bambini che, fin troppo spesso, sono spinti loro malgrado da genitori e parenti vari, a baci ed abbracci dei quali farebbero volentieri a meno. Niente paura, non si tratta di bambini insensibili: semplicemente come gli adulti, possono avere i loro momenti no o, meglio, non essere inclini caratterialmente verso tali esternazioni.
In realtà tali dimostrazioni di affetto forzate possono essere controproducenti nonostante l’intento che ne sta alla base sia del tutto benevolo. E’ bene, infatti, che il bambino sperimenti autonomamente la sfera dei sentimenti e dimostri sua sponte il proprio affetto nei tempi e modi che ritegna opportuni. Costringendolo ad abbracci e baci non si farebbe altro che “violarlo” in un certo qual senso. E poi, cosa c’è di più bello che dimostrare il bene voluto in maniera spontanea?
Del resto è facilmente deducibile il fatto che, spronando il piccolo a manifestare dei sentimenti che effettivamente non provi (quanti di noi hanno dei parenti lontani che vedono due volte l’anno e con i quali non si condivide una quotidianità tale da giustificare una così tanta confidenza), lo porteremo a sminuirne il significato profondo che ne sta alla base.
Il consiglio è quindi quello di fondare il rapporto con i bimbi su un dialogo sincero e rispettoso, trasmettendo loro si, il valore dei sentimenti e l’importanza di dimostrarli, ma anche una libertà tale da consentire ai bambini di farlo con naturalezza, senza forzature di sorta. Senza considerare il fatto che alla lunga si potrebbe giungere all’effetto contrario, ovvero che il bambino diventi scontroso e si rifiuti anche solo di salutare il parente o l’amico di turno.
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