La dermatite atopica è un problema comune nei bambini, che spaventa tanto di genitori. È una malattia della pelle, in genere non è grave, nella maggior parte dei casi non ha conseguenze che possano mettere in serio pericolo i pazienti. Eppure crea tantissima ansia.
Questo almeno quello che rivela un’indagine italiana in pubblicazione, presentata a New York durante l’International Congress on Advances in Pediatrics. I genitori dei piccoli pazienti sentono molto l’impatto di una patologia che richiede cure regolari e costose, altera le abitudini quotidiane, incide sul benessere di tutta la famiglia. Giuseppe Mele, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’Infanzia e della Adolescenza Paidòss, ha commentato:
Tutto ciò accade perché un problema cronico che “si vede” come la dermatite atopica ha inevitabilmente ripercussioni psicologiche sul bambino e chi se ne prende cura. La terapia deve perciò coinvolgere tutta la famiglia: i genitori devono essere aiutati ad affrontare i disagi non solo pratici che il bimbo deve sopportare.
Questo disturbo riguarda fino al 25% dei bambini, che in genere manifestano i primi sintomi nei primi mesi di vita. La malattia diventa evidente nel primo anno nel 60% dei casi, entro i cinque anni nella quasi totalità dei pazienti. Purtroppo l’impatto psicologico è notevole: più di un terzo dei genitori ammette di non portare il figlio a praticare sport per colpa della malattia cutanea. Un po’ il disagio, un po’ la terapia costante e protratta impediscono di fatto ai piccoli pazienti di avere una vita del tutto normale. Giuseppe Ruggiero, referente per l’area dermatologica di Paidòss, spiega:
La diagnosi è clinica, non si basa su test di laboratorio. Le manifestazioni cutanee, che devono sempre essere presenti perché si tratti di dermatite atopica, sono il prurito e l’eczema cui si aggiunge la secchezza della pelle: anche il pediatra di famiglia può perciò diagnosticarla facilmente. Pure la distribuzione delle lesioni aiuta a inquadrare la patologia: in genere nei bimbi molto piccoli l’eczema risparmia l’area del pannolino e le ascelle, e si concentra su faccia, collo e superficie estensoria degli arti; a tutte le età sono tipiche le lesioni sulla superficie flessoria degli arti, ad esempio alle pieghe del gomito e delle ginocchia.
Photo Credits | Shutterstock / Skylines