Noi mamme ci lamentiamo sempre perché ci sembra che il nostro partner non capisca i malesseri o le ansie che arrivano subito dopo il parto eppure da una recente ricerca si è scoperto qualcosa di quantomeno interessante. Dopo aver parlato di uomini che “sentono” la gravidanza con la sindrome di Couvade, oggi ci troviamo a discuture di uomini che vengono colpiti dalla depressione post partum.
La depressione post partum o baby blues, come abbia detto diverse volte, colpisce le neomamme subito dopo il parto al massimo entro tre o quattro mesi da esso e si presenta con forti sbalzi d’umore e ansia rispetto al compito genitoriale, purtroppo è una malattia molto diffusa e può colpire fino al 20% delle mamme. Il baby blues può regredire da solo oppure degenerare in una vera e propria depressione.
E gli uomini?
Secondo la dottoressa Nicole Highet, direttore del progetto “Beyond Blue” per lo studio della depressione, questo fenomeno un tempo apparentemente circoscritto alle donne ora colpisce anche i neopapà. Sicuramente i tempi sono cambiati ed i papà di oggi sono più presenti nella gestione dei bambini e a volte fanno i turni con le mamme che lavorano, ciò li mette in contatto con tutto quell’universo di incertezze che ruota attorna la vita di un neonato e le responsabilità si fanno sentire e diventano pesanti. In più l’uomo è più portato a sviluppare delle forme di depressione nonostante per lui essere depresso rappresenti ancora un fatto di cui vergognarsi.
C’è ancora l’idea sbagliata che questo succeda solo alle donne. Gli uomini sono dei malati quasi dimenticati in un certo senso
sostiene la presidente della Post and Antenatal Depression Association Australia.
Da una parte mi rattrista pensare che la depressione post partum possa colpire anche gli uomini, dall’altra però mi fa pensare che forse noi donne iniziamo ad essere meno sole e che i nostri compagni hanno cominciato a vivere il loro ruolo genitoriale quasi alla stessa stregua del nostro.
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