Soffrire di ansia in gravidanza non solo è normale, ma è assolutamente umano. Parola di mamma. Tutte ci chiediamo se il nostro cucciolo, che cresce dentro di noi sta bene, si sta sviluppando correttamente, sarà un bimbo sereno. Possiamo fare tutti gli esami, affidarci ai medici migliori, ma non possiamo controllare ogni cosa. Circa il 15% delle donne negli Stati Uniti soffre di disturbi d’ansia e di depressione durante il periodo della gravidanza, e molti sono gli antidepressivi prescritti.
“Anche nel nostro Paese la situazione non è differente. I disturbi depressivi rappresentano infatti uno dei maggiori problemi che una mamma potrebbe affrontare durante il delicato periodo della gravidanza”.
A dare questa notizia è l’Agenzia italiana del farmaco, ricordando come la gestione della gravidanza di donne con disturbi dell’umore è complessa e necessita di un approccio multidisciplinare (psichiatra, ginecologo, teratologo, genetista, neonatologo, pediatra). Lo studio americano, che è abbiamo appena citato, si è concentrato sulle poche informazioni scientifiche disponibili su come l’esposizione precoce ai farmaci antidepressivi da parte delle donne incinta possa portare non pochi problemi e disturbi ai bambini man mano che crescono e diventano adulti.
I risultati ci dicono, infatti, che il 5% di tutti i bambini nati negli Stati Uniti (più di 200.000 all’anno) è esposto a rischi per la salute a seguito dell’assunzione da parte delle madri di alcuni antidepressivi durante la gravidanza. È quindi molto importante non solo assistere psicologicamente le donne, senza opprimerle ma cercare di identificare specifici farmaci antidepressivi studiati appositamente per la gestazione. Non è possibile negare una terapia durante i nove mesi, ma è bene che la cura non sia dannosa per il feto.
Su questi temi l’Aifa ha realizzato nel corso del 2014 una campagna di comunicazione. Si tratta del progetto i ‘Farmaci in gravidanza’, che nasce proprio per informare la popolazione e gli operatori sanitari sull’importanza che un uso corretto e appropriato del farmaco riveste, in gravidanza, per tutelare la salute del bambino e della mamma.
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